Il vulcano Stromboli alle spalle di Luigi Lo Cascio ne La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, i campi gialli di grano di Io non ho paura di Gabriele Salvatores, la bassa della pianura Padana voluta da Luciano Ligabue per Radiofreccia. Sono solo alcune delle fotografie riunite nella mostra "La scena naturale.
Paesaggi e natura sui set italiani", a documentazione di quel singolare e fertile incontro tra cinema e natura. Incontro che riesce a conciliare, spesso con esiti eccellenti, la naturalità del paesaggio con l'"artificiosità" del mezzo cinematografico, dove il secondo è impegnato ad "utilizzare" il primo al proprio scopo. Che rimane sostanzialmente quello di cercare uno scenario, il più incontaminato possibile, per vicende o legate ad un passato più o meno lontano (dove tracce della modernità non sono ammesse) o, nel caso della contemporaneità, in contrappunto alla caotica vita urbana, pur senza dimenticare la difficoltà di un'esistenza agreste o periferica . A rendere conto di questo rapporto è lo sguardo del fotografo di scena che, non più limitato dallo spazio ristretto di uno studio o di un interno, può spaziare non solo sul set ma anche oltre. Le foto inserite nella mostra provengono dal fondo di "CliCiak" (oltre 13.000 stampe) , il concorso per fotografi di scena organizzato dal Centro Cinema Città di Cesena, giunto quest'anno alla quindicesima edizione. Scatti che non solo, tra valli e colline, boschi e campagne, raccontano un particolare viaggio in Italia en plain air, ma vengono a comporre un eccellente album fotografico, firmato dai migliori professionisti di cui il cinema italiano ha ancora la fortuna di valersi.
A cura di Antonio Maraldi
Mostra realizzata in occasione della 21° edizione del SI Fest, festival della fotografia di Savignano sul Rubicone