Per celebrare i cinquant’anni di lavoro nel cinema di Pupi e Antonio Avati (il primo autore e regista, il secondo produttore e occasionalmente sceneggiatore) si è pensato a questo omaggio fotografico che ne illustra e
ripercorre la carriera prestigiosa.
Dall’esordio di Balsamus l’uomo di Satana (1968) fino Il fulgore di Dony, (2018, tv), tutti film sono documentati, compresi gli sceneggiati – così venivano definiti – degli anni ’70 e i gli ultimi tvmovie, per un totale di 49 opere.
Un corpus unico e originale, fatto di incursioni in un fantastico non proprio tranquillizante, nella favola contadina, nei ricordi familiari fino ad un presente problematico. L’omaggio agli Avati si sviluppa anche in un’altra sezione della mostra, intitolata “Avati’s Factory, interpreti e tecnici del cinema avatiano”, ospitata nella Biblioteca Malatestiana. Le foto delle mostre provengono dai fondi del Centro Cinema, integrate da immagini della DueA Film, la casa di produzione dei fratelli Avati.

a cura di Antonio Maraldi