La giuria della decima edizione di Cliciak, composta dal fotografo Mario Tursi, dallo storico della fotografia Denis Curti, da Viviana Gandini responsabile della ricerca iconografica di "Ciak", e dai critici Cesare Biarese e Lorenzo Pellizzari, preso in esame i materiali fotografici pervenuti e compiaciuta dell'accresciuta partecipazione al concorso, ha attribuito all'unanimità i seguenti riconoscimenti:
- premio per la sezione in bianco e nero ad Angelo R. Turetta per la foto di Nuovomondo di Emanuele Crialese, per la capacità di coniugare la sequenza onirica del film con gli elementi della macchina cinema.
- premio per la sezione colore ex aequo a: Francesca Martino per la foto di Notte prima degli esami di Fausto Brizzi per la vivacità compositiva ed evocativa e a
Stefano C. Montesi per le foto di Per non dimenticarti di Mariantonia Avati, per l'equilibrio cromatico e di sospensione temporale.
- premio per la miglior serie in bianco e nero a Pasquale Palmieri per le foto di Quijote di Mimmo Palladino per aver saputo restituire il senso della ricerca artistica del regista.
- premio per la miglior serie a colori a Philippe Antonello per le foto di All the invisibile children di autori vari, per aver saputo cogliere lo spirito dei vari episodi sulla difficile condizione infantile del presente.
La giuria ha deciso di assegnare il premio "Giuseppe e Alda Palmas", che segnala il lavoro di un giovane fotografo agli inizi della professione, a Simone Martinetto per le foto di Uno su due di Eugenio Cappuccio.
La giuria, inoltre, ha ritenuto opportuno segnalare il lavoro dei fotografi Marina Alessi (per La cura del gorilla), Valerio Ferrario (per L'uomo che rubò la Gioconda), Gianni Fiorito (per Liscio e Capri), Gianfranco Mura (per Commedia sexi), Antonio Pizzichino (per L'estate del mio primo bacio) e Assunta Servello (per Raccontami).
Il premio speciale "Ciak ritratto d'attore" assegnato dalla direzione e dalla redazione del mensile di cinema edito da Mondadori è andato per la sezione colore a Giampiero Assumma per una foto di Il regista di matrimoni, e per il bianco e nero a Francesca Martino per una foto di Notte prima degli esami.
HUGUETTE RONALD FOTOGRAFA DI SCENA
Nata a Briançon (Francia) il 12 gennaio 1924, Huguette Ronald arriva in Italia nel 1948 al seguito del marito Paul Ronald, tra i maggiori fotografi di scena del cinema italiano. Agli inizi degli anni 50, seguendo il magistero di Aldo (Aldo Graziosi), inizia a frequentare alcuni set dove il grande direttore della fotografia è impegnato (tra questi Otello di Welles) e nel 1952, con la documentazione fotografica di La leggenda di Genovezza di Arthur Maria Rabenalt avvia una propria carriera di fotografa di scena, autonoma dal marito. In alcuni casi, comunque, i due operano fianco a fianco, come avviene per Waterloo di Serghei Bondarciuk. Unica donna in un mestiere prettamente maschile come quello del fotografo di scena, in particolare negli anni 50-60, Huguette Ronald lavora inizialmente molto per la torinese Fert di Giorgio Venturini (oltre una decina i film documentati dal 1952 al 1961) e successivamente segue, tra gli altri, i set di Zurlini (Estate violenta), Mauro Bolognini (La viaccia), Dino Risi (Profumo di donna, Telefoni bianchi, Anima persa) ed Ettore Scola (C'eravamo tanto amati). Tra i suoi impegni figurano anche alcuni film di Totò, come La legge è legge e Totò a Parigi. Dopo una lunga malattia, muore il 21 novembre 1991.
GIUSEPPE PALMAS ASPIRANTI STARLETTE
Dal prezioso archivio del fotografo cesenate Giuseppe Palmas, una mostra di ritratti di "aspiranti starlette", ragazze e donne più o meno giovani che ambivano ad entrare nel mondo del cinema. Foto realizzate sia in interni, spesso nell'ufficio del fotografo, che con l'aggiunta di un paio di fari si trasformava in piccolo set, che in esterni, tra le anse di un Tevere della periferia, le pinete dei dintorni e il mare di Fregene o di Ostia. Immagini intriganti, scattate per catturare pose spesso oscillanti tra l'ingenuo e il malizioso. Immagini dall'evidente valenza promozionale, da lasciare a uffici stampa e case di produzione, con la reposta possibilità di una chiamata sul set. La scelta è stata operata su nomi di attrici dalla modesta carriera, dalla note biografiche pressoché impossibili da rintracciare, e la cui filmografia è limitata per la maggior parte dei casi a qualche titolo, interpretato in ruoli marginali o semplicemente come generica.
Giuseppe Palmas nasce a Cesena il 6 Gennaio 1918 da Marcello ed Elvira Ruffilli. Malgrado un infanzia travagliata, perde prestissimo il padre, compie studi regolari e consegue il diploma di maestro elementare. Si iscrive poi alla facoltà di lingue dell'Università di Venezia. Supera brillantemente alcuni esami ma ben presto è costretto ad abbandonare gli studi a causa dell'inizio della seconda guerra mondiale.
Il 16 marzo 1946 sposa Alda Amadori e si trasferisce a Milano. Diventa prima cronista e successivamente inviato speciale del "Corriere Lombardo". Nel 1949 nasce la prima figlia, Daniela. Qualche anno dopo apre un'agenzia di fotoreportage per la stampa. Ma i soggetti più interessanti da fotografare si trovano a Roma e così nel 1953 con la famiglia trasloca nella capitale. Qui rileva l'agenzia giornalistica di Marcello Maggiori e diviene uno dei fotografi più attivi dell'ambiente romano, seguendo in particolare la cronaca rosa e il mondo dello spettacolo. Nel maggio del 1956 nasce Marco, il secondogenito. Prima di ritornare a Cesena nel 1964 nasce Roberto, il terzo e ultimo figlio. Nella città natale Giuseppe Palmas apre uno studio fotografico in corso Cavour nel quale spesso allestisce mostre di pittura.
Muore il 22 luglio 1977 dopo una lunga agonia causata da un male incurabile.