La giuria, composta dal fotografo Mario Tursi, dallo storico della fotografia Denis Curti, dal titolare dell'agenzia AFE Piero Servo e dal critico Cesare Biarese, preso in esame il materiale presentato, e compiaciuta della accresciuta partecipazione al concorso, dopo una accurata selezione delle molte foto pervenute, ha attribuito all'unanimità i seguenti riconoscimenti:
- premio per la sezione in bianco e nero a Philippe Antonello per la foto di The Passion di Mel Gibson, per aver colto con particolare sensibilità, lo stretto legame tra regista e protagonista, restituendo al contempo l'atmosfera mistica del film
- premio per la sezione colore ex aequo a: Stefano Cristiano Montesi per la foto di Don Gnocchi di Cinzia Th. Torrini per aver reso con tecnica sapiente la suggestione e la composizione della scena e a Alberto Novelli per la foto di L'odore del sangue di Mario Martone, per l'equilibrio figurativo tra il calore del rapporto di regista e interprete e la rarefazione dell'ambiente
- premio per la miglior serie in bianco e nero ex aequo a: Chico De Luigi per le foto di Lavorare con lentezza di Guido Chiesa per aver saputo mescolare sapientemente la cronaca e la memoria ricostruite dal film e a Angelo Turetta per le foto di L'amore ritorna di Sergio Rubini per aver saputo rappresentare la complessità psicologica del racconto, con puntuale rigore stilistico
- premio per la miglior serie a colori a Lorenzo Vitturi per le foto del film Le valigie di Tulse Luper di Peter Greenaway, per l'efficacia resa cromatica e compositiva, aderente al carattere sperimentale del film
La giuria, inoltre, ha ritenuto opportuno segnalare il lavoro dei fotografi Stefano D'Amadio (per Radio west di Alessandro Valori), Roberto Di Bello (per Not on the program di Vinicio Basile), Valerio Ferrario (per A/R andata e ritorno di Marco Ponti), Moris Puccio (per La vita che vorrei di Giuseppe Piccioni), Paolo Ranzani (per Se devo essere sincera di Davide Ferrario), Marta Spedaletti (per L'amore ritrovato di Carlo Mazzacurati)
Il premio speciale "Ciak, ritratto d'attore", assegnato dal mensile di cinema edito da Mondadori è andato ad Angelo R. Turetta per la foto in bianco nero di L'amore ritorna di Sergio Rubini, e per il colore ex aequo ad Alberto Novelli per la foto di L'odore del sangue e a Marta Spedaletti per la foto di Non ti muovere
FOTOGRAFI DI SCENA DEL CINEMA ITALIANO. SERGIO STRIZZI
Nato a Roma nel 1931, Sergio Strizzi inizia a lavorare giovanissimo come fotoreporter, prima all'agenzia Publifoto di Vincenzo Carrarese, per passare poi con Sandro Vespiniani e, nel 1950, con Ivo Meldolesi. Nel 1952 approda al cinema lavorando sul set del film Gli undici moschettieri, sulla nazionale di calcio campione del mondo nel '34 e nel '38. Nello stesso anno è fotografo di scena di Totò a colori, film a cui fanno seguito, tra gli altri, L'oro di Napoli di De Sica e La donna del fiume di Soldati. Da allora collabora con quasi tutti i maggiori registi italiani (Antonioni, Blasetti, Germi, Lattuada, Monicelli, Petri e Rosi) nonché con diversi registi stranieri come Jospeh Losey, John Huston, Peter Yates, Terry Gillian. Grazia alla raggiunta fama internazionale è stato chiamato a documentare alcuni film della serie 007, interpretatati sia da Sean Connery che da Roger Moore. Nel suo curriculum figurano oltre un centinaio di film, compresi i kolossal televisivi Marco Polo di Montaldo e Colombo di Lattuada. Professionalmente molto attivo, Strizzi ha lavorato anche con Benigni (La vita è bella e Pinocchio), Tornatore (La leggenda del pianista sull'oceano e Malena), Scola (Concorrenza sleale) e Liliana Cavani (Il gioco di Ripley). Gli ultimi suoi impegni sono stati sui set di L'esorcista - Prequel di Renny Harlin e di A Good Woman di Mike Barker (ancora inedito). Sergio Strizzi è morto a Roma il 2 dicembre 2004.
Ora e per sempre, un film di Vincenzo Verdecchi
Fotografie di EMANUELE PRANDI
Nato a Roma nel 1948, Emanuele Prandi ha compiuto studi nella città natale e a Dornham, in Germania. Nel 1969 frequenta nella capitale corsi di tecnica cinematografica (riprese e montaggio). Nei tre anni successivi lavora per il cinema e la televisione come assistente del montatore Roberto Perpignani. A partire dal 1973 si dedica esclusivamente alla fotografia. Lavora per quattro anni come assistente di Franco Fontana e partecipa ai workshops di Paul Hill, Art Kane, Giuseppe Pino, Ferdinando Scianna, Joseph Saltzer e Daniel Kazimierski. Nel periodo successivo è attivo in diversi campi della fotografia (cataloghi, libri d'arte, documentazioni, pubblicità e foto di scena), intraprende viaggi e soggiorni in diverse parti del mondo. Nel 1990 apre uno studio a Roma e si dedica in particolare al ritratto. Dal 1992 si dedica alla fotografia di scena. Tra i film da lui documentati: Tra due risvegli di Amedeo Fago (1992), Maestrale di Sandro Cecca (2000), La rentrée di Franco Angeli (2001), Oltre il confine di Rolando Colla (2003), Ora e per sempre di Vincenzo Verdecchi (2004), La spettatrice di Paolo Franchi (2004). Dal 1994 ha tenuto corsi di educazione all'immagine e ricevuto l'incarico da parte del Bureau International du Travail (Onu, Ginevra) per la documentazione fotografica dei progetti in Niger. Diverse le mostre tenute in Italia e all'estero. Emanuele Prandi si è spento a Roma il 13 novembre 2004.