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Li chiamarono briganti (ph Salis)
CliCiak 2000 18 marzo - 2 aprile 2000

3a edizione

i premi

La giuria, composta dal critico Cesare Biarese,  dal fotografo Vittorugo Contino, dal direttore di "Ciak" Piera Detassis, dal critico Lorenzo Pellizzari e dal fotografo Mario Tursi, preso in considerazione il materiale pervenuto, compiaciuta della quantità ulteriormente aumentata rispetto alle edizioni precedenti, e, soprattutto, della qualità del materiale stesso, rinnova la sua soddisfazione per l'esito dell'iniziativa. La giuria, dopo una disamina particolarmente laboriosa, ha attribuito all'unanimità i seguenti riconoscimenti:

- premio per la sezione a colori ex-aequo a Philippe Antonello per la foto di Un tè con Mussolini di Franco Zeffirelli, per la capacità di sintetizzare il lavoro del set, le tecnologie e lo spirito del film, e a Gianfranco Salis per la foto di Li chiamarono...briganti di Pasquale Squitieri, per aver colto con ironia l'intreccio sul set tra vita privata e professionale.

- premio per la sezione in bianco e nero a Roberto Di Bello per la foto di Carmela Pacanini di Giuseppe Sollazzo, per la felice sintesi espressiva che raggiunge un tono poetico.

- premio per la miglior serie fotografica a Romolo Eucalitto per le foto di Harem Suare, per la ricchezza delle soluzioni figurative e tecniche sia sul piano del colore che sulle variazioni del bianco e nero.

La giuria, inoltre, ha ritenuto opportuno segnalare i fotografi Chico De Luigi, Gianfranco Mura e Angelo R. Turetta, quest'ultimo per il complesso della sua opera e, in particolare, per il lavoro - fuori concorso - sullo spot Illy caffè.

Il premio speciale "Ciak, ritratto d'attore", assegnato dal mensile di cinema edito da Mondadori, è andato a:

Emilio Lari per la foto a colori di Vacanze di Natale 2000 di Carlo Vanzina, per la capacità di cogliere l'attimo fuggente, struggente e antidivistico, raccontando allo stesso tempo la fatica del set.

Philippe Antonello per la foto in bianco e nero di Fuori dal mondo di Giuseppe Piccioni, per la sensibilità con cui riesce a fissare il momento di riflessione e concentrazione dell'attore Silvio Orlando, commentandone l'intensità con il breve movimento della luce e degli oggetti.


 FOTOGRAFI DI SCENA DEL CINEMA ITALIANO. G.B. POLETTO
 
Nato a Roma il 2 ottobre del 1915 da padre rovigiano e da madre cesenate, Giovanni Battista Poletto apprende il mestiere frequentando, verso la metà degli anni '30, il cor­so per fotografi d'aviazione presso il Ministero dell'Aero­nautica. Terminati i trenta mesi di ferma obbligatoria, vie­ne assunto dall'Ala Littoria per i servizi di aereofoto­grammetria. Militarizzato allo scoppio della guerra, presta servizio in aeronautica come fotografo di laboratorio. Du­rante la guerra conosce Paola Panizza che sposerà al ter­mine del conflitto e dalla quale avrà quattro figli (Donatella, Carlo, Laura e Alessandra). Nell'immediato dopoguerra ini­zia l'attività di fotoreporter ed entra in contatto col mondo del cinema. L'approdo al set avviene nel 1949, quando Roberto Rossellini lo chiama per documentare la lavorazio­ne di Stramboli. Inizia così una carriera che lo porterà ad essere uno dei più apprezzati fotografi di scena del cinema italiano. Una carriera che ha una svolta fondamentale agli inizi degli anni '50, nel momento in cui Poletto firma un contratto di esclusiva con la Titanus di Goffredo Lombar­do, la più importante casa di produzione cinematografica del periodo. L'agenzia che Poletto aveva aperto qualche anno prima si amplia notevolmente - nel momento di mag­gior espansione sono una ventina, tra fotografi e stampatori, le persone impegnate - anche perché, oltre a tutta la pro­duzione Titanus, segue anche diversi altri film. In quegli anni, Poletto lavora con tutti i più importanti nomi del cine­ma italiano, da De Santis a Lattuada, da Risi a Fellini, da Rossellini a Monicelli, compresi i registi del cinema più popolare come Matarazzo, Mastrocinque, Carlo Ludovico Bragaglia e Steno. Termina il periodo Titanus fotografan­do la lunga lavorazione de Il Gattopardo di Luchino Vi­sconti. Chiusa la Titanus nel 1963, lo studio si ridimensio­na. Poletto mantiene il laboratorio di stampa, si lega alla Ultra Film di Turi Vasile - per la quale documenta, tra gli altri, accanto a diversi "musicarelli", lo la conoscevo bene di Pietrangeli, Operazione San Gennaro di Risi e Il padre di famiglia di Loy -, collabora con Fellini (Giulietta degli spiriti e Roma), Zeffirelli (Romeo e Giulietta), e Zurlini (La prima notte di quiete). Stanco del lavora del set dopo Pane e cioccolata di Brusati, Poletto nel 1973 si dedica esclusivamente al proprio laboratorio fotografico, un im­pegno che manterrà fino alla morte, avvenuta a Roma il 5 gennaio del 1988.

 
CliCiak 3a edizione
Galleria comunale d'arte
18 marzo - 2 aprile 2000


Fotografi di scena del cinema italiano. G.B. POLETTO
Galleria d'arte "La Pescheria", 18 marzo - 2 aprile 2000