La giuria - composta dalla studiosa Giuseppina Benassati, dal critico Cesare Biarese e dal fotografo Franco Bellomo - si è espressa all'unanimità, assegnando i seguenti riconoscimenti:
- premio per la sezione bianco e nero a:
Valentina Glorioso per una foto di Via Castellana Bandiera di Emma Dante, per l'equilibrio formale e il senso di sospensione.
- premio per la sezione colore a:
Andrea Di Lorenzo per una foto di Un giorno devi andare di Giorgio Diritti per l'efficace sintesi tra ambientazione, messa in scena e senso del film
- premio per la miglior serie in bianco e nero a:
Francesco Piras per le foto di L'arbitro di Paolo Zucca per la vigorosa capacità di restituzione del grottesco del film
- premio per la miglior serie a colori a:
Gianni Fiorito per le foto di La grande bellezza di Paolo Sorrentino per la felice restituzione cromatica e compositiva delle atmosfere del racconto cinematografico
La giuria ha deciso di assegnare il premio "Giuseppe e Alda Palmas", che segnala il lavoro di un giovane fotografo per la prima volta in concorso, a:
a Mauro Santoro per le foto di Il Sud è niente di Fabio Mollo
Il premio speciale "Ciak ritratto d'attore" assegnato dalla direzione e dalla redazione del mensile di cinema edito da Mondadori è andato:
- per la sezione bianco e nero a Silvia Profumi per una foto di Zoran il mio nipote scemo di Matteo Oleotto
- per la sezione colore a a Paolo Ciriello per una foto di La mafia uccide solo d'estate di Pif
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"Viaggio sola. Il set e dintorni" fotografie di Maria Sole Tognazziù
La fotografia come ricordo catturato al volo, come appunto visivo mentre si sta facendo altro. Nel caso di Maria Sole Tognazzi si dirige un film. Il film è Viaggio sola una delle più belle sorprese della passata stagione, interpretato da Margherita Buy, affiancata da Stefano Accorsi, Fabrizia Sacchi, Gianmarco Tognazzi e Alessia Barela. Su quel film la regista ha scattato.
«Ho utilizzato esclusivamente il cellulare, cercando di fermare, quale raccolta emotiva di ricordi, soprattutto due situazioni. Il set innanzitutto e le persone in esso coinvolte. Guardando sia agli attori sulla scena che ai tecnici e alle maestranze che quella scena dovevano preparare. Non tutte indiscriminatamente ma quelle a cui mi sentivo più vicina. Il film poi, con le sue varie location all'estero, mi ha consentito di curiosare fuori. Ricordo Shangai. Era la prima volta che ci andavo e la parte vecchia della città con i suoi abitanti mi ha molto colpito. Giravo e scattavo, in maniera spontanea. Nello stesso modo in cui ho fotografato sul set. E che continuo a fare grazie al cellulare. Una modalità che mi diverte e che è decisamente determinata dal mezzo. In passato ho utilizzato, per fotografie personali, al di fuori dal lavoro, macchinette digitali che comunque mi costringevano ad una scelta, di taglio e di inquadratura. Con lo smartphone lo faccio quasi in automatico». Poi però, come si può vedere anche dalla foto in mostra, su quelle foto avviene un secondo intervento.
«E' vero e utilizzando Snapseed - un'applicazione dell'iPhone - ritorno su quelle immagini e le lavoro, mescolando divertimento ed emozione».