La giuria, composta dai fotografi Sergio Strizzi e Mario Tursi, dallo storico della fotografia Denis Curti, dal direttore di "Ciak" Piera Detassis e dal critico Lorenzo Pellizzari, preso in esame il materiale pervenuto, e compiaciuta della buona qualità rintracciata negli scatti presentati, dopo una attenta disamina, ha attribuito all'unanimità i seguenti riconoscimenti:
- premio per la sezione in bianco e nero a Delia Wohlert per la foto di Liberi di Gianluca Maria Tavarelli, per aver saputo cogliere efficacemente un momento di pausa operativa sul set
- premio per la sezione colore a Carmine La Fratta per la foto di Il miracolo di Edoardo Winspeare, per aver saputo condensare in un solo scatto la descrizione del cinema come mestiere di squadra
- premio per la miglior serie in bianco e nero ad Angelo R. Turetta per le foto di La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, per aver saputo riportare le atmosfere di un film ricco e complesso, con rigore narrativo senza mai rinunciare a valori estetici e compositivi
- premio per la miglior serie a colori a Philippe Antonello per le foto di Io non ho paura, per aver saputo restituire con coerenza stilistica il film di Salvatores e per aver confermato notevoli capacità di sintesi narrativa
La giuria, inoltre, ha ritenuto opportuno segnalare il lavoro dei fotografi Stefano D'Amadio per le foto di Buongiorno, notte di Marco Bellocchio, Chico De Luigi per le foto di BB & il cormorano di Edoardo Gabriellini, Andrea Resmini per le foto di Il fuggiasco di Andrea Manni, Guido Salvini per le foto di Scacco pazzo di Alessandro Haber, e Tony Stringer per le foto di Il cuore altrove di Pupi Avati.
Il premio speciale "Ciak, ritratto d'attore", assegnato dal mensile di cinema edito da Mondadori è andato a Angelo R.Turetta, per la foto in bianco e nero di La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, per la capacità di cogliere con furore vulcanico l'attimo di stanca intensità e perplessità dell'attore sul set, e a Philippe Antonello per la foto a colori di Cantando dietro i paraventi di Ermanno Olmi, per aver saputo chiudere in un solo scatto il mestiere delle armi e lo sguardo antico e distante della femminilità.
FOTOGRAFI DI SCENA DEL CINEMA ITALIANO. BRUNO BRUNI
Bruno Bruni nasce a Roma nel 1932. A sedici anni inizia il suo apprendistato fotografico con Sandro Vespasiani, uno dei maggiori fotoreporter dell'epoca che segue quando questi viene assunto, nel 1951, direttamente alla redazione romana de <>. Per il settimanale diretto da Arrigo Benedetti comincia a realizzare i primi servizi, diventando fotografo professionista. Il suo interesse per il cinema lo spinge a iniziare la collaborazione con Pierluigi Praturlon, per conto del quale segue come fotografo di scena, o attraverso special, film come La donna più bella del mondo di Leonard, Guerra e pace di Vidor e La legge di Dassin. Interrotto nel 1959 il rapporto con Pierluigi, lavora per qualche tempo come free lance, continuando a occuparsi di cronaca e di cinema. Collabora poi in successione con l'agenzia di Franco Fedeli, con Foto LIF della De Laurentiis, approdando poi alla Roma's Press Photo di Sergio Spinelli e Velio Cioni con cui lavora una ventina d'anni, soprattutto come fotografo di scena. In questo periodo segue, tra gli altri, i set di Dino Risi (A porte chiuse, Il sorpasso, La marcia su Roma, I mostri, Il successo), Pier Paolo Pasolini (Accattone, seguito parzialmente, Edipo re, l'episodio Che cosa sono le nuvole? di Capriccio all'italiana, Porcile), Pietro Germi (Serafino, Le castagne sono buone, Alfredo Alfredo), ed Ettore Scola (Se permettete parliamo di donne, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?) regista per il quale documenterà anche La famiglia. Nel 1979 con Sandro Borni e Davide Cagnazzo apre la B.B.C. in via Murgia, nei locali dove si era trasferito Pierluigi con la sua agenzia e con il quale riprende a collaborare. Oltre cento i film da lui seguiti - compresi Nostalghia di Tarkoskij, Sogni d'oro di Moretti e quelli di diversi giovani autori (da Marco Risi a Ricky Tognazzi, da Massimo Troisi a Giuseppe Piccioni) - nel corso di una lunga carriera, alla quale ha avviato con successo anche il figlio Pierfrancesco. (Bruno Bruni è morto nel 2006).