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Fondo Augusto Casalboni Cesena e il suo territorio

In gran parte catalogato e digitalizzato, comprende 1.684 pezzi tra negativi e positivi. Augusto Casalboni nasce a Cesena il 27 agosto 1866. Fin da giovane appassionato per gli studi di fisica e chimica entra ben presto in rapporto con il fotografo Zanoli, titolare della "Fotografia cesenate", che da pioniere va svolgendo la sua attività fin dalla seconda metà dell'Ottocento.

Augusto Casalboni

Cesena e il suo territorio

In gran parte catalogato e digitalizzato, comprende 1.684 pezzi tra negativi e positivi.
Augusto Casalboni nasce a Cesena il 27 agosto 1866. Fin da giovane appassionato per gli studi di fisica e chimica entra ben presto in rapporto con il fotografo Zanoli, titolare della "Fotografia cesenate", che da pioniere va svolgendo la sua attività fin dalla seconda metà dell'Ottocento.
Qui impara i segreti della nuova arte che, a iniziare da Niépce e Daguerre, ha rapidamente rivoluzionato il mondo tradizionale dell'immagine.
Solo nel 1893 Casalboni entra a far parte, a buon diritto , del mondo della fotografia con un suo proprio stabilimento, rilevando lo studio di Zanoli: Fotografia Casalboni, via Dandini, 3.
E' qui infatti che rimarrà fino circa al 1896: si trasferirà poi definitivamente al n. 9 della stessa via, nei solai della consociazione repubblicana.
Morirà il 4 settembre 1929.

Casalboni, primo autorevole protagonista della fotografia a Cesena, costruisce, attraverso lo strumento fotografico, l'archivio di positiva memoria della sua città, rappresentandola nell'icastica armonia di architetture e composti paesaggi e nell'animata evocazione di vicende festose e civili.
Ben sostenuto dalla stampa locale, in particolare da Nazzareno Trovanelli e in rapporto di affettuosa stima con personalità di assoluto rilievo, da Renato Serra a Giosuè Carducci, interpreta e registra per quasi mezzo secolo la storia privata e collettiva di Cesena, assecondando negli strumenti e nelle tecniche l'evoluzione della sua arte in virtù di un bagaglio professionale e culturale continuamente aggiornato.
Mentre la maggior parte delle foto di committenza privata sono tuttora custodite tra le icone della memoria di molte famiglie cesenati e romagnole, l'archivio del fotografo, almeno una sua significativa parte composto da lastre e stampe originali (un migliaio circa), fu destinato dall'autore stesso alla Malatestiana.
Del resto i legami tra Casalboni e la Malatestiana sono molti e ben documentati: è il fotografo, infatti, che più di ogni altro ha interpretato lo splendore delle sue carte miniate e la segreta armonia delle sue architetture luminose e serene anche nei momenti di più intenso travaglio.

Bibliografia

Augusto Casalboni "più che fotografo, artista ed appassionato studioso", a cura di G. Boni, D. Savoia, Cesena, Il ponte vecchio, 2002. 
Augusto Casalboni, la fotografia per l'architettura e l'architettura per la fotografia, di Giordano Conti, La pie, 47 (1978), n. 6.