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Fondo Corrado Terzi

un fondo personale ricco di vari materiali di carattere cinematografico, composto da una selezionatissima biblioteca, una preziosa emeroteca in cui figurano riviste italiane e straniere e una nutrita videoteca


Corrado Terzi (Bergamo 1923 - Milano 1996) è stato giornalistacritico cinematografico e storico del cinema.
Figlio del proprietario di un grande laboratorio fotografico di Bergamo, inizia ben presto ad appassionarsi di cinema e a 16 anni entra in contatto con Ugo Casiraghi e in seguito, attraverso di lui, con Guido Guerrasio, Osvaldo Campassi, Baldo Baldini, Aldo Buzzi e, soprattutto, Glauco Viazzi con il quale intratterrà una lunga corrispondenza. Si forma così un gruppo che gravita attorno alle Edizioni Il Poligono (per le quali Terzi pubblica la sceneggiatura di Zuiderzee di Joris Ivens) e alla Cineteca Domus in volume. 
Intanto inizia a scrivere di cinema su un quotidiano e su un quindicinale di Bergamo e, nell'immediato dopoguerra, prende a collaborare con «Cinema», «Bianco e Nero» e altri periodici specializzati. Nel 1948 realizza con Giulio Questi il documentario Città alta, poi presentato al Festival di Venezia. Nel 1954 sostituisce Luigi Fossati come critico cinematografico dell'«Avanti!», edizione di Milano, quotidiano di cui diverrà poi caposervizio spettacoli fino al 1966. In questo periodo risulta una delle più autorevoli e ascoltate voci della critica militante italiana. Nel 1968 viene chiamato al settimanale «ABC» e nel 1969 ne assume la direzione, portandolo da 400.000 a 800.000 copie . Conclusa anche questa esperienza, rafforza i suoi rapporti con la Francia, soggiornandovi a lungo, mantenendo nel contempo contatti e collaborazioni con varie testate, ultima delle quali «L'Illustrazione Italiana» di cui cura, nel 1995, un numero monografico per il centenario del cinema.

fondo fotografico e cartaceo

Cultore della letteratura francese, bibliofilo e collezionista, Corrado Terzi ha lasciato un fondo personale ricco di vari materiali di carattere cinematografico, composto da una selezionatissima biblioteca, una preziosa emeroteca in cui figurano riviste italiane e straniere e una nutrita videoteca. Il fondo è stato donato dal nipote Andrea Terzi su suggerimento di Lorenzo Pellizzari. La biblioteca è composta da oltre 1.300 volumi, di cui il 40 % in francese (compresa la celebre serie di monografie "Cinema d'aujourd'hui" delle Editions Seghers). Tra i testi in italiano sono da ricordare i preziosi volumi delle Edizioni Il Poligono di Milano (da Umanità di Stroheim di Ugo Casiraghi a 10 anni di cinema francese di Osvaldo Campassi, da Storia del cinema muto italiano di Adriana Prolo a Il film western di Antonio Chiattone), dati alle stampe nell'immediato dopoguerra. Nell'emeroteca rientrano le annate pressoché complete di «Cinema», «Bianco e Nero», «Cinema Nuovo», «Sequenze», «Rassegna del film», «Schermi», «Jeune Cinéma», «L'Avantscéne du cinéma» (con i suoi supplementi monografici in diapositiva dedicati a grandi registi e generi cinematografici), i primi numeri di «L'art cinématographique» (dal 1927 al 1931) e di «Positif». A comporre la videoteca sono oltre 1.300 film in videocassetta vhs, molte in versione francese cioè con la versione originale del film, sottotitolata in francese.
Nell'elenco rientrano molti classici del cinema e diversi lavori di registi francesi (da Marcel Allegret a Autant-Lara, da Christian-Jacque a Duvivier) mai approdati in Italia.