Il laboratorio fotografico Cavalieri, che ha cessato l’attività dodici anni fa, è stato uno dei laboratori storici a Roma a cui si appoggiavano le produzione cinematografiche per stampare le
foto per la promozione dei film.

Il fondo è stato acquistato nel gennaio 2020 dal suo titolare Valter Spositi.

Si tratta di materiali fotografici a documentazione di 235 film italiani (ad accezione di qualche produzione internazionale girata in Italia), sia a colori che in bianco e nero.
Il loro numero complessivo si aggira attorno alle 400.000 unità, costituito nella sua quasi totalità da negativi in 35 mm e, in misura minore, da negativi 6x6 cm.
Accanto a questi c’è un discreto numero di diapositive a colori e qualche migliaio di stampe fotografiche in bianco e nero e a colori.

Il periodo abbracciato dai film del fondo va dal 1961 (Il giudizio universale di De Sica) al 2007 (Saturno contro di Ferzan Ozpetek) con in mezzo diverse pellicole dei decenni ‘70, ‘80 e ’90.
L’elenco dei film abbraccia titoli sia di film d’autore che di cinema commerciale. Si va da Allonsanfan di Paolo e Vittorio Taviani (1970), a Vacanze di Natale ‘90 di Enrico Oldoini (1990), da
Tu mi turbi di Roberto Benigni (1983) a S.P.Q.R. di Carlo Vanzina (1994), da Colpire al cuore di Gianni Amelio (1982) a Galileo di Liliana Cavani (1968), da I girasoli di Vittorio De Sica (1969) a In nome del popolo sovrano di Luigi Magni (1990).

Da segnalare, tra gli altri, gli scatti di Mario Dondero sull’ultimo set di Mario Monicelli Le rose del deserto (2006) e le centinaia di negativi dei fotografi Claudio Patriarca, Mimmo Cattarinich e Tazio Secchiaroli scattati durante la preparazione e la lavorazione di Toby Dammit di Federico Fellini del collettivo Tre passi nel delirio (1968).