Ubaldo Comandini, (Cesena 1869-Roma 1925) uomo politico repubblicano italiano, fu sindaco di Cesena per lunghi anni e dal 1900 deputato per quattro legislature; dal giugno 1916 all’ottobre 1917 fece parte del ministero Boselli come ministro senza portafoglio e si occupò di propaganda e di assistenza di guerra.
Caduto il gabinetto, fu, fino alla fine della prima guerra mondiale, commissario generale per la propaganda.
Ubaldo Comandini non fu un bibliofilo appassionato né ebbe il tempo di riorganizzare l’enorme raccolta del cugino Alfredo che giunse a Cesena alla morte di quest’ultimo
Al suo nome tuttavia si legano gran parte delle collezioni riguardanti avvenimenti e problemi a lui contemporanei e attinenti la sua attività, in particolare l’istruzione, la riforma della scuola e l’insegnamento religioso.
Per molti anni presidente dell’Unione magistrale nazionale, contribuì alla stesura di importanti interventi legislativi e alla soluzione di problemi concreti legati alla vita scolastica, tanto che i maestri d’Italia lo onorarono di un albo, che si conserva in biblioteca, recante i nomi di tutti gli insegnanti elementari d’Italia.
Fra i suoi scritti: La crisi magistrale: cause e rimedi (1908); Il problema della scuola in Italia (1912); Politica ecclesiastica e politica scolastica (1913)