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Mostre on line Ettore Scola e Marcello Mastroianni: una lunga frequentazione

Ettore Scola e Marcello Mastroianni: una lunga frequentazione
A cura di Antonio Maraldi
Mostra realizzata per Annecy Cinéma Italien nell’ottobre 2016

Quando si pensa ad un binomio tra attore e regista, nel caso di Marcello Mastroianni diventa quasi automatico associarlo a Federico Fellini. Questo perché è grazie al maestro riminese e ai suoi film La dolce vita e 8 1/2 che l’attore italiano ha raggiunto una fama planetaria.
Scorrendo però la filmografia di Mastroianni diventa evidente che la collaborazione più lunga e continuativa è stata quella con Ettore Scola.
Una collaborazione felice e non solo professionale che, iniziata con Dramma della gelosia (1970), è proseguita per circa un ventennio fino a Che ora è (1989) due film fortunati per entrambi (per il primo Mastroianni fu premiato a Cannes quale miglior attore e per il secondo ricevette a Venezia – assieme a Massimo Troisi – il premio quale miglior interprete).

In mezzo ci sono gli episodi di Permette? Rocco Papaleo (1971), prima trasferta americana di Scola, Una giornata particolare (1977), uno dei capolavori scoliani (con nomination all'Oscar per Mastroianni), l’affresco romano de La terrazza (1981), l’incursione settecentesca de Il mondo nuovo (1982), Maccheroni (1985), racconto di una rinnovata amicizia napoletana (con il duetto Mastroianni-Jack Lemmon) e Splendor (1989) omaggio alla magia del cinema.
A questi titoli va aggiunto – e l’attribuzione è resa possibile grazie ad una verifica sulle foto di scena – il segmento del lettore di telegiornale in Signore e signori, buonanotte, opera collettiva firmata assieme a Comencini, Loy, Magni e Monicelli. La mostra pensata, in accordo con Jean A. Gili direttore di Annecy Cinéma Italien, per omaggiare sia Ettore Scola nell'anno della sua scomparsa (avvenuta il 19 gennaio 2016) che Marcello Mastroianni, nel ventennale della morte (19 dicembre 1996), vuol rendere conto di questo comune cammino grazie anche al lavoro eccellente di Paul Ronald (il fotografo che ha documentato diversi dei film citati), richiamando alla memoria anche il cameo di C’eravamo tanto amati (1976), quando Scola chiamò Mastroianni (assieme a Fellini) a interpretare se stesso, nella scena che ricostruisce la sequenza della fontana di Trevi de La dolce vita.
Le foto provengono dai vari fondi fotografici del Centro Cinema Città di Cesena, eccetto quelle di Maccheroni che fan parte della collezione privata del curatore.

[Tra il Centro Cinema Città di Cesena e il festival del cinema italiano di Annecy c’è stata una lunga collaborazione, avviata nell'anno 2000 e proseguita ininterrottamente fino al 2017. Annecy è stato il primo approdo oltre confine delle mostre del Centro Cinema, una importante vetrina che ha consentito di allacciare poi rapporti con altre iniziative francesi dedicate al cinema italiano.  Questo anche grazie all'amicizia instaurata con i direttori-fondatori del festival, Pierre Todeschini e Jean A. Gili.
Un’amicizia e una stima che ha spinto Sonia Todeschini, figlia di Pierre, a donare alla morte del padre il suo archivio fotografico al Centro Cinema.]