Roberto Rossellini ritorno alla guerra. Tra Risorgimento e Resistenza
Mostra realizzata a Seoul (Corea del Sud) in occasione della decima edizione dell’Italian Film & Art Festival (20 – 28 giugno 2018)
A cura di Antonio Maraldi
Rientrato in Italia dall’India, alla fine degli anni ’50, con molte immagini (confluite poi nel
documentario India) e una nuova compagna (Sonali Das Gupta), Roberto Rossellini venne riportato sul set dal produttore Moris Ergas che volle affidargli la regia della trasposizione di un racconto del giornalista Indro Montanelli, Il generale Della Rovere.
Con quel film, Rossellini tornò a un tema legato alla Resistenza, ambientato nell’Italia occupata dalle truppe tedesche durante la seconda guerra mondiale, ma a differenza della Trilogia della Guerra - Roma città aperta, Paisà e Germania anno zero -, che nell’immediato dopoguerra fece conoscere al mondo il Neorealismo, decise di girare quasi tutto in interni, affidando il ruolo del protagonista a Vittorio De Sica.
Il film vinse nel 1959, il Leone d’Oro al festival di Venezia (ex aequo con La grande guerra di Mario Monicelli) e lo rilanciò sul piano commerciale.
L’anno dopo, grazie ad una produzione internazionale, firmò Era notte a Roma, altro film resistenziale realizzato tutto in studio.
Girato invece tutto in esterni, a partire dalle location siciliane, fu il film successivo, Viva l’Italia (1961), il racconto dell’impresa dei Mille di Giuseppe Garibaldi, voluto per celebrare i 100 anni dell’Unità d’Italia. Sempre di argomento risorgimentale (tratto da Stendhal), e sempre nello stesso anno, uscì nelle sale Vanina Vanini, prodotto da Moris Ergas.
Tre di quei quattro film vennero seguiti da Vittorugo Contino, un fotoreporter di valore passato momentaneamente al cinema, mentre Viva l’Italia fu documentato da Pierluigi, fotografo in quel momento di grande notorietà, grazie al lavoro sul set del felliniano La dolce vita.
Tutte le foto della mostra provengono dagli archivi del Centro Cinema Città di Cesena, a partite da quelle del fondo Vittorugo Contino, donate dal fotografo nel 1994.