Musei e Gallerie
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Antonio Aleotti Argenta, doc. dal 1494 – Cesena, 1527


I primi documenti (1494 ca.) che riguardano il pittore, nato e formatosi in ambito ferrarese, legano il suo nome alla città di Cesena; nel 1495 è documentato il pagamento all’Aleotti di un acconto per la decorazione di una cappella dedicata a San Sebastiano nella chiesa di Sant’Agostino.

Successivamente soggiornò a Ferrara, dove subì le suggestioni dell'arte di Ercole de' Roberti e di Francesco del Cossa; dal 1503 fino alla morte, il pittore risiedette nuovamente a Cesena orientandosi verso lo stile degli Zaganelli e di Marco Palmezzano.

Nonostante il suo modo di dipingere risulti alquanto attardato rispetto alle novità dell’epoca, nelle opere presenti in Pinacoteca si riscontrano puntualmente le influenze delle diverse sollecitazioni stilistiche e culturali con le quali l’artista ebbe un contatto. 

Per saperne di più

I documenti ci dicono che nel 1496 dipinse il polittico raffigurante la Vergine in trono tra gli angeli musici e i Santi Pietro, Giacomo, Giovanni Battista e Paolo per una chiesa di Argenta, oggi conservato presso la Pinacoteca della medesima città, e nel 1498 il Cristo in pietà oggi presso la Pinacoteca nazionale di Ferrara. Nel 1519 dipinse un’opera oggi perduta raffigurante l’Immacolata per i Francescani di Cesena.

Alcuni capolavori a lui attribuiti si trovano in Italia ad Argenta e Rovigo, mentre all’estero è possibile apprezzare sue opere presso musei di New York, Tolosa e Nancy.



Fonti:
• GABRIELLA LIPPI, Il polittico di Antonio Aleotti di Argenta , in “Restauri a primavera: restauro 99”, a cura di LUISA MASETTI BITELLI, IBC, Bologna 1999.
• A.A.V.V., Dizionario della pittura e dei pittori , volume I, Larousse-Einaudi, Torino 1989.

Fonti Online:
Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani)

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