I primi documenti (1494 ca.) che riguardano il pittore, nato e formatosi in ambito ferrarese, legano il suo nome alla città di Cesena; nel 1495 è documentato il pagamento all’Aleotti di un acconto per la decorazione di una cappella dedicata a San Sebastiano nella chiesa di Sant’Agostino.
Successivamente soggiornò a Ferrara, dove subì le suggestioni dell'arte di Ercole de' Roberti e di Francesco del Cossa; dal 1503 fino alla morte, il pittore risiedette nuovamente a Cesena orientandosi verso lo stile degli Zaganelli e di Marco Palmezzano.
Nonostante il suo modo di dipingere risulti alquanto attardato rispetto alle novità dell’epoca, nelle opere presenti in Pinacoteca si riscontrano puntualmente le influenze delle diverse sollecitazioni stilistiche e culturali con le quali l’artista ebbe un contatto.
I documenti ci dicono che nel 1496 dipinse il polittico raffigurante la Vergine in trono tra gli angeli musici e i Santi Pietro, Giacomo, Giovanni Battista e Paolo per una chiesa di Argenta, oggi conservato presso la Pinacoteca della medesima città, e nel 1498 il Cristo in pietà oggi presso la Pinacoteca nazionale di Ferrara. Nel 1519 dipinse un’opera oggi perduta raffigurante l’Immacolata per i Francescani di Cesena.
Alcuni capolavori a lui attribuiti si trovano in Italia ad Argenta e Rovigo, mentre all’estero è possibile apprezzare sue opere presso musei di New York, Tolosa e Nancy.
Il sito utilizza cookie tecnici o tecnologie simili necessari per funzionare correttamente.
Con il tuo consenso, vorremmo utilizzare anche cookie di profilazione (anche di terze parti) per finalità di marketing o per una migliore esperienza.
Se chiudi questo messaggio, tramite la X in alto a destra, accetti solo i cookie necessari.
Seleziona Gestisci Cookie per conoscere i cookie utilizzati e impostare i consensi. Consulta anche la nostra Privacy Policy.