Sabato 30 novembre alle ore 17:00, presso la sede Anpi di via Roverella, sarà inaugurata la mostra storico documentaria "Antifascisti al carcere e al confino", a cura di Gastone Benini, con il saluto di Camillo Acerbi (Assessore Cultura Comune di Cesena) e l'intervento del curatore.
L'esposizione verte sulla corrispondenza che gli antifascisti hanno inviato e ricevuto da e nei luoghi in cui furono rinchiusi durante il ventennio fascista, dal 1926 al 1943, e rimarrà nelle sale di Anpi fino a sabato 21 dicembre.
La parte della collezione che viene esposta riguarda il confino e il domicilio coatto di polizia nelle isole e in paesi dell’entroterra, oltre alla detenzione nelle carceri alla quale gli antifascisti furono condannati.
Queste misure di polizia erano già presenti nella legislazione precedente il Fascismo, con una tendenza alla sostituzione del domicilio coatto con il confino.
Dal 1926 esse vennero estese ben oltre la generica area di emarginazione sociale, divenendo uno strumento cardine del controllo poliziesco del Fascismo.
Nelle colonie per i coatti nelle isole minori (Capraia, Gorgona, Elba, Giglio, Ponza, Ventotene, Ischia, Ustica, Lipari, Favignana, Pantelleria, Linosa, Lampedusa, Tremiti) vennero inviati infatti “coloro che svolgono o abbiano manifestato il proposito di svolgere un’attività rivolta a sovvertire violentemente gli ordinamenti politici, economici o sociali costituiti nello Stato, o un’attività comunque tale da recare nocumento agli interessi nazionali”.
Dal 1926 al 1943 furono circa 12.300 gli antifascisti inviati al confino.