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Tullo Golfarelli Cesena, 1852 – Bologna, 1928

Figlio di un incisore, apprese il mestiere presso la bottega paterna e nel 1878 si trasferì a Roma dove si perfezionò presso lo scultore-orefice Gagliardi.

Viaggiò a Parigi, Bologna, Venezia, Firenze e nel 1880 fu a Napoli ove tentò, senza riuscirvi, il concorso di ammissione all’Accademia di Belle Arti. A Napoli ebbe comunque l’opportunità di confrontarsi con altri artisti, tra cui lo scultore Vincenzo Gemito dal quale apprese il realismo nella resa dei volti.

Nel 1893 si trasferì a Bologna, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti ed entrò nel circolo letterario Brigata carducciana, dove conobbe tra gli altri Carducci, Saffi e infine Pascoli che lo elogiò pubblicamente definendo la sua produzione improntata a “un realismo di stampo sociale”. 

Divenne professore dell’Accademia di Belle Arti nel 1912 e morì nel capoluogo emiliano nel 1928. 

per saperne di più

Tra le prime sculture pubbliche del Golfarelli vi sono il busto di Garibaldi del 1883 nel sottoportico del palazzo comunale di Cesena, in cui è evidente uno stile veristico, e il monumento a Garibaldi del 1884 a Cesenatico, in cui lo stile è più ammorbidito e meno retorico.

Dopo il trasferimento a Bologna realizzò il gruppo scultoreo della Cacciata degli Austriaci nel 1848 nel parco della Montagnola e le sculture tombali di personaggi illustri nel cimitero della Certosa, opere in cui il Golfarelli si aprì alle influenze delle correnti del Simbolismo e del Liberty.

Fonti Online:
Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani)
Biografia sul sito Storia e Memoria di Bologna

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