Alberto Sughi fu un pittore autodidatta. La sua vicenda artistica ebbe inizio nell'immediato dopoguerra quando, nella natia Cesena, conobbe Giovanni Cappelli e Luciano Caldari con i quali diede vita a quell'unione artistica definita Scuola Cesenate.
I tre amici condivisero ideali culturali, artistici e politico-sociali; soggiornarono a Roma e a Milano per allargare la propria esperienza artistica e fuoriuscire dall'ambito strettamente provinciale di Cesena. Ciò a cui maggiormente furono interessati fu una pittura di tipo realista che si occupasse dell'analisi della società a loro contemporanea. Successivamente Sughi si divise dai compagni e si trasferì a Roma, dove continuò da solo il suo cammino artistico.
A partire dagli anni Sessanta realizzò diversi cicli pittorici, tra i quali ricordiamo Il quotidiano nella città, in cui affrontò la condizione esistenziale dell'uomo nella città, la Cena, in cui analizzò la classe borghese, Immaginazione e memoria della famiglia, Il teatro d'Italia, La sera e Notturno.