Dopo aver frequentato in un primo periodo l'Accademia di Belle Arti di Ravenna, l'artista si dedicò allo studio dal vero di soggetti del mondo popolare e agricolo e si avvicinò al gruppo neorealista della Scuola Cesenate, di cui facevano parte Giovanni Cappelli e Alberto Sughi.
Nel 1960 si trasferì a Milano dove frequentò lo studio di Mario Sironi e tre anni dopo completò la sua formazione nel corso di lunghi viaggi. Bocchini usò la pittura per conoscere, vedere, analizzare la società e, durante la maturità, con la serie dei Relitti volle raffigurare il concetto della disgregazione della società moderna.
Donò alla sua città una preziosa collezione etnografica che diede vita, nel 1974, al Museo della Civiltà Contadina, oggi Museo dell’Agricoltura, allestito all'interno della Rocca Malatestiana di Cesena.