L'esistenza di Scipione Sacco fu segnata da momenti difficili: durante la giovinezza fu costretto all'esilio con la famiglia, mentre gli ultimi anni della sua vita furono tormentati da problemi economici che lo costrinsero ad accettare anche lavori artigianali.
Nella sua produzione si colgono echi quattrocenteschi e raffaelleschi che si uniscono a influssi manieristici, come denotano da una parte l'impostazione sobria e calibrata e la solidità statuaria delle figure e dall'altra la violenza dei gesti e la scenograficità degli impianti.
In Pinacoteca si trova la prima opera nota dell'artista, la tavola raffigurante Cristo in cattedra e Santi commissionata dalla famiglia Lancetti nel 1536 per l’altare di Sant’Andrea nella cappella di famiglia e terminata nel 1537.