
Domenica 14 dicembre, alle ore 17.00, presso l'Aula Magna della Biblioteca Malatestiana, si terrà la lettura dei monologhi in dialetto sammaurese de "La s-ciupteda", a inaugurazione del programma 2025-2026 della rassegna "In compagnia della Romagna".
Il poemetto "La s-ciupteda" narra a più voci il più famoso delitto irrisolto della letteratura italiana: il 10 agosto del 1867 Ruggero Pascoli viene ucciso in un’imboscata. Il delitto, che risuona nell’immortale poesia di suo figlio Giovanni (La cavalla storna e X agosto), resta impunito.
A tale vicenda si riferiscono i testi di Gianfranco Miro Gori, che sono in parte frutto d’invenzione e in parte si basano su documenti scritti e racconti della tradizione orale tramandata fino a oggi a San Mauro Pascoli, senza alcun riscontro nei documenti.
Cinque sono i monologhi ai quali corrispondono altrettanti “contrappunti”: la vittima (e’ mórt ’mazè), l'assassino (l’asasòin), la vedova (la vèdva), gli orfani (i urfan: la Ghita e Giacòun) e il mandante (e’ mandènt).
Il poemetto è pubblicato da Pazzini Editore nel volume "Arneunz e zanzai", raccolta di poesie e una storia in dialetto romagnolo.
Leggono: Maurizio Cirioni, Gianfranco Miro Gori, Anna Maria Tomassini.
Con l’evento "La s-ciupteda" prende avvio la programmazione 2025-2026 della rassegna In Compagnia della Romagna, a cura dell’Associazione “Te ad chi sit e’ fiol”, in collaborazione con l'Istituto "Friedrich Schürr" e la Biblioteca Malatestiana.