Sabato 5 luglio, ore 17 presso la Sala Proiezioni della Biblioteca Malatestiana sarà presentato il libro "Lo sguardo attivo di Gianni Fiorito. Fotogiornalismo, fotografia di scena e altri territori" (Edizioni Artdigiland, 2025) a cura di Armando Andria, Alessia Brandoni e Fabrizio Croce, all'interno della giornata di CliCiak dedicata ai fotografi e nel programma di Piazze di Cinema.
La fotografia come pensiero critico
Il volume ripercorre l’intero arco dell’attività di Gianni Fiorito, dalla formazione come fotoreporter fino al consolidato ruolo di fotografo di scena. Un viaggio che non è solo cronologico, ma soprattutto narrativo ed etico: l’obiettivo si fa strumento per leggere i cambiamenti del mondo, tenendo insieme sguardo e responsabilità.
A guidare questo percorso non è soltanto l’evoluzione professionale, ma una visione profonda del fare fotografia: uno sguardo capace di coniugare testimonianza e riflessione, realtà e immaginario. Questo libro è molto più di una raccolta fotografica: è un racconto sul pensiero che attraversa l’immagine, un’indagine visiva che fonde impegno civile, poetica dello sguardo e continua ricerca di senso. Con il suo lavoro, Fiorito ci restituisce quella che potremmo definire una “necessità mobile”: la fotografia come atto vitale, come forma di resistenza e di consapevolezza.
Fiorito ha operato in momenti chiave della storia recente – dalle inchieste sulla camorra al terremoto dell’Irpinia, fino alle proteste del G8 di Genova – pubblicando per testate come La Repubblica, l’Espresso, Oggi. In queste esperienze, la fotografia si fa testimonianza e atto critico, capace di restituire dignità al reale in un’epoca di immagini sempre più mistificate.
Ampio spazio è riservato al lavoro come fotografo di scena: qui, lo sguardo del fotoreporter incontra la dimensione narrativa del cinema, esplorando anche il rapporto tra set e paesaggio, soprattutto nel cinema italiano degli ultimi vent’anni. Tra le collaborazioni più significative, spicca quella con Paolo Sorrentino, con cui Fiorito condivide un sodalizio ultraventennale: uno scambio profondo tra visione, creazione e documentazione.