A proposito di questo spettacolo
Il ballo percorre uno schema di movimenti dedotti dal Catalogue d’Oiseaux che Olivier Messiaen compose per il pianoforte tra il 1956 e il 1958 , dopo una prolungata osservazione e annotazione sul pentagramma del canto degli uccelli.
Le emissioni vocali degli uccelli siglano ritmi che conducono a una interpretazione contemplativa e a-mensurale della danza. Non è possibile confidare in una memoria schematica, perché i ritmi sono imprevedibili. Eppure la libertà del canto degli uccelli può essere presa a modello e ‘imparata’, a patto che si viva la danza con un senso di permanenza nell’ ‘ora’, indifferente alla misura, e attento al ritmo soltanto. Ciò che intendiamo imparare dagli uccelli è la disposizione ad accadimenti sempre attuali, senza proiezioni miranti a traguardi futuri, per una consumazione piena dell’ ‘ora’. Si ha anche l’impressione che ogni parte del canto degli uccelli abbia un valore identico, in termini di importanza, da cui deriva un senso di continuità assoluta, che nessun intervallo, né pausa, possono interrompere. I Danzatori di Fisica dell’aspra comunione prendono ora a modello questa continuità, perciò devono evitarne la più piccola rottura, o pause tecniche, simili alle prese di fiato dei cantanti. Essi consumano il ballo grazie a decisioni più rapide del linguaggio verbale, là dove il tempo della volontà diventa tutt’uno con quello della realtà effettiva, fisica e ambientale, calandosi nell’ ‘ora’. Per una completa integrità tra suono e movimento il pianoforte si trova sul palcoscenico, suonato dal vivo.
Dati artistici
coreografia Claudia CastellucciMusica tratta dal Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaeneseguita dal vivo dal pianista Matteo Ramon Arevaloscon un fastigio musicale di Stefano Bartolinicon Sissj Bassani, Silvia Ciancimino, René Ramos, Francesca Siracusa, Pier Paolo Zimmermannproduzione Societasorganizzazione Camilla Rizzi
direzione tecnica e luci Eugenio Resta
direzione alla produzione Benedetta Briglia
coproduzione La Biennale di Venezia Compagnia della Scuola di movimento ritmico Mòra, basata a Cesenafoto di Nicolò Gialain