A proposito di questo spettacolo
Io sono mia moglie racconta la vera storia di Charlotte Von Mahlsdorf, sopravvissuta da travestito all’assalto nazista e al regime comunista a Berlino, recuperando e collezionando oggetti e mobili di antiquariato: un’indagine quasi giornalistica scritta da Doug Wright su un simbolo di libertà e lotta, tra luci e ombre. Una prova d’attore con oltre trenta personaggi, che ha vinto il premio Pulitzer nel 2004. “Non mi sembra possibile che lei possa esserci. Non dovrebbe nemmeno esistere”. Così scrive l’autore a Charlotte Von Mahlsdorf. Ed è infatti incredibile che Charlotte sia sopravvissuta, da travestito, in abiti femminili, nel periodo più cruento della storia del Novecento.
Eppure la sua è una storia vera.
I am my own wife è un monologo in cui un solo attore veste più di trenta personaggi, ripercorrendo la vita della protagonista attraverso i nastri delle interviste che l’autore, anche lui personaggio in scena, registra dal gennaio del 1993, in un’ossessiva ricerca volta a comprendere chi sia davvero la persona che ha di fronte, la cui stessa vita rappresenta una vittoria sulla storia. Collezionista compulsiva, Charlotte ha preservato la cultura del periodo Gründerzeit, salvando mobili dalle case degli ebrei deportati, dalle macerie delle bombe della Seconda Guerra Mondiale, dalle abitazioni confiscate dalla Stasi.
Oggetti preziosi, con cui dà vita al Gründerzeit Museum, che diventa anche punto di riferimento nascosto per la comunità omosessuale di Berlino Est. Ma chi è davvero Charlotte? È Lothar Berfelde, il ragazzo che un tempo è stata? È una eroina? O forse una spia della Stasi? Una menzognera? Il suo “travestitismo” è un modo per nascondersi o per mostrare la parte più vera di sé? Su queste domande si costruisce lo spettacolo, in un continuo gioco di maschere che lascia allo spettatore la possibilità rispondere.
Dati artistici
di Doug Wrighttradotto, diretto e interpretato da Michele Di Giacomoscene Riccardo Canaliluci Valentina Montalisuono Marco Mantovaniassistente alla regia Iacopo Gardellidirettore tecnico Massimo Gianaroli
capo elettricista Valentina Montali
fonico Marco Mantovani
supporto tecnico Franco Federiconi, Giovanni Belvisi e Stefano Cortesi
scene realizzate da Mulinarte
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione si ringraziano Musicalia – Museo di Musica Meccanica di Villa Silvia – Carducci per la concessione degli strumenti per la registrazione sonora e Silvia Masotti per la collaborazione alla traduzione produzione originale di Broadway presentata da David Richenthal foto di scena e documentazione video Matteo Toni
immagine di locandina Matteo Babbi