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Keilhau Eberhard, detto Monsù Bernardo Helsingør, 1624 – Roma, 1687

Il pittore, dopo una prima formazione in Danimarca, si trasferì ad Amsterdam dove ebbe modo di entrare in contatto con l'arte di Rembrandt ed aprire una propria bottega. Dal 1651 è documentata la sua presenza itinerante in Italia, protrattasi fino alla morte.

Negli anni Cinquanta del Seicento soggiornò a Venezia, dove studiò il colorismo dei grandi pittori cinquecenteschi, a Bergamo, Milano, Forlì e Ravenna, mentre dal 1656 si stabilì a Roma, dove dipinse quadri di carattere religioso per la chiesa di Santa Maria sopra Minerva e per la cappella di San Domenico. Fondamentali nella sua pittura furono le influenze ricevute dalla cultura artistica veneta e lombarda, in particolare dalle opere di Domenico Fetti, Bernardo Strozzi e Francesco Maffei.

La maggior parte della sua produzione è costituita da scene di genere a mezzobusto che ebbero grande successo, realizzate con accentuato virtuosismo e traducendo lo stile caravaggesco lombardo-emiliano e il cromatismo veneto in un pittoresco popolare influenzato dai bamboccianti romani.

per saperne di più

Fonti:
MINNA HEIMBÜRGER, Bernardo Keilhau detto Monsù Bernardo, Ugo Bezzi Editore, Roma 1988. pp. 323 – 325.
AA.VV, Grande dizionario enciclopedico UTET, volume XII, UTET, Torino 1970, pp. 733 – 734.
AA.VV, Le Muse. Enciclopedia di tutte le arti, volume VIII, De Agostini Editore, Novara 1967, p. 82.

Fonti Online:
Enciclopedia on line (Treccani)

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