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Anselmo Gianfanti Montiano, 1857 - Cesena, 1903

L'artista studiò disegno alle Scuole tecniche di Cesena fino al 1875, poi si formò presso  l'Accademia di Belle Arti di Firenze - grazie ad un sussidio comunale - e successivamente presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Qui ebbe modo di conoscere Domenico Morelli, il maggiore esponente della pittura napoletana di fine Ottocento.

Dal maestro apprese lo stile naturalista caratterizzato dalla maggiore importanza data al colore rispetto al disegno accademico, come si nota soprattutto nelle opere giovanili. 

Le tematiche privilegiate da Gianfanti furono soggetti popolari, storici, religiosi e letterari, resi con effetti spesso teatrali e drammatici di derivazione morelliana.

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Durante il periodo napoletano Gianfanti ritornò a Cesena solo saltuariamente ma nel 1884 si trasferì definitivamente nella città romagnola e aprì uno studio in Palazzo Locatelli, dove lavoravano anche gli amici Paolo Grilli e Tullo Golfarelli.

Soggiornò a Roma, Venezia e Torino. Tra le opere ricordiamo Benedicamus Domino esposta a Roma nel 1883, e In chiesa esposta a Venezia nel 1887; non mancano esposizioni a Milano nel 1884 e nel 1894.

Nei primi anni Novanta dell'Ottocento divenne uno degli artisti più affermati in ambito locale e realizzò ritratti su commissione e dipinti di figura sia ad olio che a pastello.



Fonti:
Anselmo Gianfanti. Memorie e ritrovamenti,, a cura di PIER GIOVANNI FABBRI e ORLANDO PIRACCINI, Società Editrice Il ponte vecchio, Cesena 2006.
Dizionario degli artisti, in Pittori e pittura dell’Ottocento italiano, a cura di CRISTINA BONAGURA, De Agostini Editore, Novara 1997-1999.
Anselmo Gianfanti e l’Ottocento artistico cesenate. Catalogo mostra Galleria comunale d’arte, Cesena 10 marzo – 1 aprile 1979, a cura di ROMANO PIERI e ORLANDO PIRACCINI, S.I.L.A., Cesena 1979

Fonti Online:
Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani)

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