Figlio del pittore Benedetto Coda, Bartolomeo si formò e collaborò insieme con i fratelli all'interno della bottega paterna, attivamente inserita nella vita culturale riminese della fine del XV secolo e dei primi decenni del secolo successivo.
Sin dalle prime opere assegnategli, accanto all'impianto ancora quattrocentesco unito all'uso di colori smaltati, si coglie la grande influenza esercitata su di lui dal padre e dai vari esponenti del classicismo emiliano-romagnolo, quali Innocenzo da Imola e il Bagnacavallo.
A Cesena, oltre alla tavola con Cristo e l'Adultera della Pinacoteca, nell’Abbazia di Santa Maria del Monte è conservata insieme alla cornice coeva, ancora nella sua collocazione originaria, la pala raffigurante l'Annunciazione, firmata e datata 1543.
Nel 1524 i frati minori conventuali di San Francesco di Rimini concessero al pittore la facoltà di erigere un sepolcro per sé e per la sua famiglia nella cappella di Sant’Antonio da Padova, nella loro chiesa. A Rimini decorò la Camera del Palazzo Comunale e dipinse un San Sebastiano per la confraternita omonima.
Assunse numerosi incarichi tra cui quello del 1531 per la realizzazione della pala per la chiesa di San Domenico a Cesena, Madonna in trono fra i Santi Giacomo, Cristoforo e Caterina, Dio Padre e Angeli, della quale si sono perse le tracce.
Nel 1562 prese i voti e divenne frate domenicano a San Severino Marche.