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Gino Barbieri Cesena, 1885 - Monte Zomo, 1917

Gino Barbieri svolse un'intensa attività artistica come pittore, incisore e illustratore. La sua formazione avvenne all'Accademia di Belle Arti di Firenze dove seguì i corsi di ornato di Alfonso De Carolis, con il quale lavorò agli affreschi del Palazzo del Podestà di Bologna.

Il suo stile fu influenzato, specialmente agli esordi, dal naturalismo ottocentesco e dalla "macchia". Successivamente Barbieri fuse il naturalismo con suggestioni simboliste e le macchie di colore si avvicinarono alla separazione dei toni tipica del divisionismo.

Come illustratore collaborò alla rivista "L'Eroica" e alle edizioni di opere di Pascoli e D'Annunzio, che ebbe modo di conoscere a Venezia dove era stato inviato come soldato al tempo della prima guerra mondiale e del quale eseguì il ritratto con la tecnica della xilografia.

Durante il periodo al fronte, anche in trincea, Barbieri continuò a incidere crude immagini della vita militare, connotate da uno stile tragico.

Molte sue opere sono oggi conservate presso la Pinacoteca Comunale e presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena. Appartengono al patrimonio cesenate, oltre ai dipinti, anche numerosi disegni, xilografie e acqueforti.

per saperne di più

Dal maestro Alfonso De Carolis apprese l’arte della xilografia e, assieme a Domenico Baccarini, Francesco Nonni e Giannetto Malmerendi, fu uno dei migliori incisori su legno romagnoli. Nel 1912 vinse la Medaglia d’oro alla mostra organizzata dalla Società Italiana della xilografia a Levanto.

L’anno dopo collaborò col mensile torinese “Italia!” realizzando per la rivista composizioni a china e stampate al tratto e a mezzatinta che anticiparono soluzioni dell’illustrazione xilografica. Come illustratore, incise diverse copertine della rivista "L'Eroica" e il fascicolo di gennaio-febbraio del 1914 fu a lui interamente dedicato.

Dopo essersi arruolato partì per il fronte, nel frattempo le sue xilografie furono esposte a Londra nel 1916. Morì un anno dopo in missione. Le sue opere furono esposte anche a Roma, Venezia, Firenze e Lipsia.



Fonti:
• ATTILIO BAZZANI, I pittori cesenati del ‘900. Gli artisti e le opere, le tecniche e gli stili: un secolo di storia dell’arte a Cesena, Società Editrice Il Ponte vecchio, Cesena 2004, pp. 31 – 35.
• ROSSANA BOSSAGLIA E ANNA MAVILLA, Gino Barbieri, Cassa di Risparmio di Cesena, Bruno Ghigi Editore, Rimini 1989.


Fonti Online:
Biografia sul sito Arte nella Grande Guerra
Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani)

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