olio su tela
cm 56x44
Il dipinto fu donato al Comune dalla famiglia Bocchini alla fine
dell'Ottocento; date le piccole dimensioni si suppone che si tratti di un'opera
di destinazione privata o del bozzetto di un'opera più grande.
L'invenzione compositiva di questa deposizione risale a Giulio
Clovio e sarebbe giunta al Bertucci, artista a cui è stata attribuita l’opera, attraverso
le stampe tratte dall'olandese Cornelis Cort e in seguito dal bolognese
Domenico Tibaldi. Ciò spiega i riferimenti alla scuola fiamminga del XVI secolo
presenti nell'opera.
La tela rappresenta Cristo deposto dalla croce sorretto dalla
Vergine, da San Giovanni a sinistra e, a destra, dalla Maddalena inginocchiata.
Sullo sfondo si distinguono altre figure, tra le quali Giuseppe
d'Arimatea e Nicodemo, inserite in un paesaggio naturalistico dove compare al
centro, in lontananza, la città di Gerusalemme e a destra il Monte Calvario con
le croci.
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