Nel mese di gennaio la Biblioteca Malatestiana espone tre codici dai suoi fondi manoscritti.
S.XXIII.3
Giovanni Balbi
Catholicon sive Prosodia
Sec. XIV
Questo codice trecentesco contiene l’opera più importante di Giovanni Balbi. Il saggio, dedicato alla grammatica, alla retorica e alla dialettica, fu terminato dal frate domenicano nel 1286 e gli fece guadagnare un posto tra i maggiori grammatici medievali. Il testo è diviso in cinque parti, riguardanti nell’ordine l’ortografia, l’accento, l'etimologia e la sintassi, le figure retoriche, la prosodia. Il manoscritto, in scrittura gotica, presenta una vivace decorazione e rare annotazioni nei margini delle carte.
S.VII.1
Aristotele
Physica
De caelo et mundo
De generatione et corruptione
De metheoris
Sec. XIII fine
Il codice è realizzato in scrittura gotica da un unico copista e proviene dalla raccolta di Giovanni di Marco da Rimini, medico personale di Malatesta Novello. Al suo interno sono riportate alcune delle opere più importanti di Aristotele. Il testo su due colonne destinato allo studio, i margini ampi e la ricca decorazione suggeriscono un committente ricco e colto, come dimostrano le numerose iniziali di scuola bolognese, i titoli correnti, i segni di
paragrafo, le rubriche e le note a margine.
Bessarione 2
Graduale del tempo dalla prima domenica di Avvento al sabato precedente la domenica di Passione
Sec. XV metà
Il corale fa parte della serie liturgica proveniente dal convento francescano di Santa Maria dell'Osservanza di Cesena, al quale fu donata dal cardinale Bessarione forse per intervento di Malatesta Novello e della moglie Violante da Montefeltro. Il codice, scritto probabilmente dal frate Giovanni da Lucca, presenta una decorazione di inizio Rinascimento di ambito bolognese. Nella prima carta, qui esposta, si trova la lettera iniziale A (Ad te levavi animam meam) con un monaco inginocchiato che offre l'anima a Dio.
È possibile sfogliare digitalmente i codici della Malatestiana nel Catalogo Aperto dei Manoscritti Malatestiani.