Nel mese di dicembre la Biblioteca Malatestiana espone altri sei codici dai suoi fondi manoscritti.
D.V.6
Gregorio I
Moralia
5 novembre 1451
Il codice è stato realizzato e sottoscritto da Iacopo da Pergola per il signore di Cesena Malatesta Novello, del quale viene riportato lo stemma dello steccato contornato da una corona d’alloro. Monumentale l’impianto della prima carta, con una splendida bordura a bianchi girari e motivi floreali sui margini inferiore e interno. Sulla stessa carta una iniziale miniata di grandi dimensioni con il Santo affiancato dalle figure di due vescovi e lo Spirito Santo raffigurato da una colomba. L’apparato decorativo è di gusto ferrarese e attribuito al maestro Taddeo Crivelli.
D.XXVIII.1
Senofonte
Opera
XV secolo
Il manoscritto tramanda varie opere dell’illustre filosofo greco; nella sua redazione sono riscontrabili almeno due copisti differenti, uno dei quali fu probabilmente collaboratore del cardinale Bessarione. La prima carta ci regala una elegante bordura, a motivi floreali e vegetali, dalla quale emerge, nella geometrica eleganza, la morbida figura di un candido putto. La scrittura, una minuscola greca, riempie le carte con grazia e delicata serietà.
S.IV.2
Giustiniano
Infortiatum cum apparatu Accursii
prima metà del XIV secolo
Monumentale manoscritto d’aerea bolognese, probabilmente realizzato in ambiente universitario attraverso il sistema della pecia. Il codice è riccamente decorato: si notano 3 grandi scene illustrate in corrispondenza delle partizioni del testo più significative e ben 13 scene più piccole, per i capitoli interni, quasi sempre accompagnate da lettere incipitarie istoriate che illustrano il contenuto dei singoli libri.
S.XVIII.5
Cicerone, De inventione, Rhetorica, Catilinariae
Ovidio, Ex Ponto
Stazio, Achilleis
XV secolo
Manoscritto composito commissionato da Malatesta Novello e mai completato. La prima opera contenuta nel codice reca la sottoscrizione firmata e datata del copista Andrea Catrinello (c. 96r); questa parte fu terminata il giorno della morte di Malatesta Novello, il 20 novembre del 1465. Seppur privo di ornamentazione, l’impianto del volume connota estrema attenzione e cura nell’impostazione dello specchio di scrittura.
S.XXI.5
Isidoro di Siviglia
Etymologiae
prima metà del IX secolo
Il codice, il più antico tra quelli conservati presso la Malatestiana, fu redatto nella prima metà del IX secolo in un centro dell'Italia padana dal copista Pietro. Il manoscritto reca il testo della più importante opera enciclopedica medievale, le Etymologiae di Isidoro di Siviglia. Ricco di postille e annotazioni, il volume rappresenta uno dei tesori della Biblioteca e ha attirato, nel tempo, l'attenzione di noti studiosi, tra cui il tedesco Theodor Mommsen, che lo consultò nel 1879 e nel 1885 per la stesura dei Monumenta Germaniae Historica.
S.XXIX.1
Bibbia (Vecchio testamento)
1348
La scrittura di questo codice ebraico, redatto in scrittura quadrata sefardita, si deve al copista Shemuel Kohen, che lo completò nel 1348 a Castelló d'Empúries, importante località della Catalogna medievale. Il testo biblico è arricchito dall’utilizzo della “micrografia”, nella quale il disegno ornamentale è costituito dalla scrittura stessa: un escamotage adottato per ovviare alle tradizionali posizioni anti-iconiche della cultura ebraica.