21 - Tomba Valzania n. 49 – Porticato Sud
Al centro della cappella, interamente chiusa da un cancello in ferro, sorge il busto in marmo di Eugenio Valzania, fiero nell’uniforme garibaldina, il petto ricoperto di medaglie.
L’opera venne realizzata nel 1889 dal cesenate Paolo Grilli (Cesena 1857 - Roma 1952) ed è molto simile al monumento a Valzania dello stesso autore che si trova nel Giardino Pubblico di Cesena, inaugurato il 6 settembre 1903.
Dello stesso autore è il busto in marmo della moglie Rosa Bartoletti, collocato sulla parete di fondo.
Valzania, soprannominato Palanchino per la sua abitudine di indossare una giubba con foggia polacca e Primula rossa per la sua abilità nello scampare alle guardie pontificie, fu uno dei principali protagonisti della vita cittadina nel periodo risorgimentale e nella seconda metà dell’Ottocento.
Partecipò a tutte le guerre per l’Indipendenza d’Italia e venne decorato con una medaglia d’argento al valor militare.
Con Garibaldi cercò inutilmente di conquistare Roma, nel 1867, combattendo a Monterotondo e Mentana, poi si ritirò a Cesena dove, grazie alla sua forte personalità e alla sua trascinante oratoria, divenne il personaggio più influente dell’area repubblicana.
Nel contempo, acquistò numerosi terreni, si occupò di affari e accumulò cariche e potere, circondandosi di personaggi anche molto equivoci per cui venne ritenuto il mandante di delitti politici e il protettore di delinquenti come i membri della famigerata squadra di Porta Romana che si macchiarono di vari delitti tra cui quello di Pio Battistini.
Quando venne eletto deputato, nel 1887, da coerente repubblicano rinunciò per non giurare fedeltà al sovrano.
Morì il 13 febbraio 1889 (la data è ancora scritta a lutto in una nicchia di via Manfredi) e i suoi funerali furono seguiti da una enorme folla di migliaia di persone, molte in divisa garibaldina, con centinaia di bandiere e la banda che suonava musiche patriottiche.
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