19 – Monumento Antonio Aldini n. 44 – Porticato Sud
Il monumento, in stile rinascimentale, venne realizzato, nel 1885, dallo scultore cesenate Mauro Benini (Cesena 1856 - Roma 1915) su commissione della Congregazione di Carità in memoria del conte Antonio Aldini che, prima di essere vittima di morte violenta aveva fatto testamento a favore dei suoi domestici e dei poveri della città, incrementando il patrimonio delle istituzioni di assistenza comunale.
Il conte venne assassinato, a 35 anni, con due colpi di pistola il 29 agosto del 1874, alle ore 11,30, in via Fantaguzzi, in pieno centro, dallo studente Ugo Pio, poi condannato a 12 anni di lavori forzati.
Uno dei moventi dell’omicidio fu l’offesa lanciata dal conte ad alcuni personaggi di area repubblicana di dubbia moralità ma, forse, soprattutto il fatto che Aldini stava raccogliendo documentazione, trovata nella sua abitazione dopo la morte, sui crimini, rimasti impuniti, che avevano insanguinato Cesena negli ultimi anni e che potevano ricondursi a quella parte dello schieramento repubblicano che aveva come leader Eugenio Valzania.
Prima dell’omicidio erano apparse, sui muri della città, scritte minacciose contro il conte che, sentendosi in pericolo, fece testamento a favore della pubblica assistenza.
Di pregevole fattura è il busto sobrio ma potente del giovane conte, all’interno di una cornice decorata con motivi ornamentali in cui vediamo scolpiti papaveri che alludono ad un sereno sonno eterno.
La cornice è sormontata da una lunetta in bronzo, fusa a Roma da Oreste Ricci, in cui è raffigurata una scena di addolorata cerimonia funebre.
A sinistra una donna tiene con una mano un bambino mentre un altro, al collo della madre, lascia cadere fiori su un sarcofago. A destra, un gruppo di tre figure prega e piange.
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