15b Cripta - Ossario dei Caduti di Guerra
La cripta è una complessa costruzione sotterranea a cui si accede dalla zona retrostante la chiesa, scendendo alcuni gradini.
Sulla parete che sovrasta la scala vi è una vasta composizione pittorica dell'artista cesenate Osvaldo Piraccini, firmata e datata 1982, dedicata ai Caduti in guerra, attualmente molto deteriorata.
Sotto la composizione, una scala scende fino all'ingresso della cripta, abbellita e completata con due artistici corridoi d'entrata e con un pannello in bronzo che, a bassorilievo, raffigura un uomo che incontra e abbraccia il Padre, opera dello scultore Ilario Fioravanti.
Continuando il percorso, si entra in un’ampia stanza di forma ottagonale, con muri di mattoni e pavimento in marmo, al cui centro è un altare in marmo bianco. Sul soffitto sopra l’altare è collocato un medaglione metallico, opera di Fioravanti, che reca l’immagine di Gesù e la scritta E SI LEVO’ IN ALTO ALLA LORO VISTA.
Per tutto il perimetro della stanza corre un muretto su cui sono piccole lapidi che riportano i nomi di caduti nella Prima Guerra Mondiale, della guerra d’Etiopia del 1936 e alcuni della Seconda Guerra Mondiale con le date di nascita e morte e una qualifica abbreviata: ten(ente), s(otto) ten(ente), s(oldato).
Dietro l'altare, si apre un breve corridoio che porta ad un ambiente rettangolare al cui centro una nicchia accoglie un'altra scultura di Fioravanti, restaurata da Luigi Manuzzi, che raffigura un partigiano con le mani legate dietro la schiena.
Sulle pareti sono altri nomi di caduti nella Seconda Guerra Mondiale, accompagnati dalle date di nascita e morte.
Alle precedenti qualifiche si aggiunge quella di part(igiano). Alcune indicazioni non sono corrette, in quanto alcuni partigiani sono indicati come militari e viceversa.
Salvatore Perisiano e Guelfo Zaccheroni, ad esempio, non furono partigiani ma sminatori deceduti in seguito allo scoppio di una bomba che stavano disinnescando, in località Ponte Abbadesse di Cesena. Amedeo e Primo Ridolfi sono indicati come militari e, invece, furono contadini che appoggiavano la Resistenza e la loro abitazione fungeva da casa-base in località San Tomaso.
Vennero scoperte armi nei pressi della loro abitazione e Armando, Augusto e Primo Ridolfi, insieme a Ubaldo Farabegoli, Giuseppe Piraccini e Armando Vicini, furono trucidati dai fascisti a colpi di mazzetta alla nuca, nella notte tra il 29 ed il 30 settembre 1944 e sepolti in una fossa comune.
Sulle pareti della cripta sono collocate alcune iscrizioni che celebrano i caduti o ricordano i promotori della costruzione.
Nella Guida turistica, storica, artistica Cesena e i suoi dintorni edita nel 1981, scriveva Angela Fabbri: L’artistica e luminosa cripta ossario, di cui Cesena ben si fregia, è sorta nel locale cimitero tra il 1970-72. Simbolo di fede e d'amore perenne ai gloriosi Caduti di tutte le guerre […]. Definita nel suo genere tra le più belle d’Italia, l'iniziativa è stata promossa dall'Amministrazione comunale e dalle associazioni Famiglie dei Caduti e dei Dispersi in Guerra, Mutilati e Invalidi di Guerra, Partigiani d’Italia, Combattenti e Reduci e Associazioni d'Arma […]. Nell'albo d'oro dei Caduti, riccamente adorno d'arte pregiata, con miniature su finissima pergamena, sono incisi i nomi dei Caduti di tutte le guerre, partendo dal 1848, 1859, 1866-67, 1896, 1911-13, 1915-18, 1935-36, 1940-43, 1943, 1945.
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