13 - Tomba Guidi n. 14 – Porticato Nord 

La cappella, in stile rinascimentale, è protetta da una porta in ferro con nodi intrecciati.
Le pareti vennero dipinte dal marchese Costantino Guidi nel 1869 con potenti scene che richiamano la Resurrezione. Sulla parete di sinistra è La Resurrezione della figlia di Giairo, su quella centrale Ezechiele chiama i morti al Giudizio Finale, su quella di destra la Resurrezione di Lazzaro. 
Il busto marmoreo del marchese Costantino è opera firmata dello scultore fiorentino Paolo Testi della cui biografia poco si conosce se non che, nel 1928, risulta residente in America.

Costantino Guidi morì a Firenze nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1899, all’età di 67 anni, ultimo membro di quella secolare famiglia che veniva da Montiano, aveva accresciuto il patrimonio con l’agricoltura e possedeva uno dei più vasti e prestigiosi palazzi della città (sull’attuale corso Comandini), abbellito, nella seconda metà del secolo XVIII, dagli affreschi di Giuseppe Milani. 
Il palazzo aveva ospitato numerose personalità di rilievo tra cui re Carlo Emanuele III di Savoia, Napoleone, Gioacchino Murat e Giuseppe Garibaldi.

Il marchese Costantino era appassionato di viaggi e pittura mentre si era poco interessato alla gestione del patrimonio di famiglia che era andato progressivamente scemando, mentre i debiti aumentavano, per cui anche il palazzo era finito in mano ai creditori, poi era passato alla Congregazione di Carità e, infine, al Municipio. 

Con la morte dell’ultimo membro della famiglia Guidi la cappella passò alla famiglia Rasi, il cui nome è scritto sopra la porta d’entrata. Nella parte superiore è ricavata una lunetta affrescata con due putti ai lati dello stemma di famiglia.