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Tomba Alessandro Albertarelli

03 Tomba Alessandro Albertarelli n. 64 – Porticato Nord

Sull’azzurro intenso della parete centrale in cui vediamo un cielo trapunto di stelle, si staglia il bianco monumento marmoreo che presenta sulla facciata un medaglione con il ritratto di Alessandro Albertarelli (Cesena 1823 – 1897), sormontato dalla statua che raffigura un grazioso Mercurio, a simboleggiare, presumibilmente, l’attività del defunto che, da modesta condizione, attraverso il lavoro e l’intraprendenza, aveva conseguito l’agiatezza.

Alla sua morte gli dedicarono un affettuoso manifesto gli operai della fornace Albertarelli-Biffi-Marzocchi che sorgeva dove ora è l‘ampio parco del quartiere Vigne. Albertarelli abitava nella bella villa di via Montalti il cui grande ingresso è sormontato dalla statua di un bianco cane maremmano che aveva nome Leone.

Oltre che per l’attività economica, si segnalò per l’impegno amministrativo in Consiglio e Giunta Comunale, per il carattere affabile e leale e per le iniziative di assistenza e beneficenza nei confronti delle persone bisognose. Per suo lascito testamentario vennero restituiti i pegni depositati presso il Monte di Pietà per somme non superiori a una lira ciascuno.

Il monumento è opera firmata dello scultore Tullo Golfarelli (Cesena, 1852 - Bologna, 1928).
Nella stessa cappella, sul lato sinistro di chi guarda, è la lapide dedicata all’avvocato e consigliere di cassazione Antonio Bagioli che fu un giudice sereno e un padre esemplare.
Sul lato opposto è la lapide che ricorda il pittore Alessandro Bagioli (Cesena 1879 – 1965) che, oltre che per capacità artistica e sensibilità sociale (suo è un efficace Pranzo dei poveri nella Pinacoteca Comunale), si segnalò per l’amabilità del carattere e per essere stato il primo cesenate ad acquistare un’auto, nel 1901, in piena Belle Epoque.
E' singolare il fatto che nell‘attigua cappella Baratelli, sull’altro lato dello stesso muro in cui è la lapide del pittore Bagioli, sia collocata la lapide che ricorda Caterina Baratelli (Cesena 1903 – Rio de Janeiro 1988), la più importante pittrice cesenate che poté dedicarsi alla passione artistica grazie alla sua tenacia e determinazione, affermandosi soprattutto in Brasile dove si trasferì nel dopoguerra.

 

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