01 – Tomba Battistini n. 75 –
Porticato Nord
In
questa tomba è conservato il ricordo di uno dei più clamorosi
crimini che, in una serie impressionante, insanguinarono le strade di
Cesena nella seconda metà dell’Ottocento, per
motivi personali o politici,
quello del dirigente socialista Pio Battistini, di cui vediamo il
busto tra quelli del padre Giacomo, a sinistra e del figlio Paolo, a
destra.
Battistini,
nato a Cesena il 19 dicembre 1847, dopo aver militato nelle file
repubblicane e aver combattuto, a 19 anni, nella Terza Guerra
d’Indipendenza, aveva aderito al socialismo, diventandone, con il
fratello Epaminonda, il principale esponente cesenate.
Era
amico personale di Andrea Costa che, passato dall’anarchia al
socialismo, fu il primo parlamentare socialista eletto alla Camera
dei deputati, nel 1882.
Spesso
Costa risiedeva a Cesena nell’Albergo Leon d’Oro (già Locanda
della Posta), il più importante della città, gestito dai fratelli
Battistini che erano molto conosciuti in città dove godevano di
notevole prestigio.
Pio
Battistini venne ucciso da un colpo di pistola sparato a bruciapelo
sotto i portici di via Zeffirino Re, la sera del 7 settembre 1891,
mentre andava in cerca del figlio Paolo che tardava a rincasare.
L’autore
del delitto fu Antonio
Mordenti detto Barcioclin,
operaio delle miniere di zolfo della Boratella, sulle colline sopra
Borello, che agì per conto della famigerata
squadra
di Porta Romana,
un’organizzazione criminale che gravitava in orbita repubblicana.
Una
lapide in via Zeffirino Re indica il luogo dell’assassinio e su una
colonna c’è ancora il foro provocato dal proiettile che trapassò
il corpo da parte a parte.
All’origine
del delitto ci furono motivazioni politiche ma anche l’esigenza di
eliminare chi aveva minacciato di rivelare pubblicamente che membri
della squadra
di Porta Romana
erano colpevoli di un altro impressionante delitto, quello del conte
Filippo Neri, ucciso con ventuno coltellate due anni prima.
Il
busto in marmo di Pio Battistini venne eseguito dallo scultore
cesenate Mauro Benini (Cesena
1856 – Roma 1915).
E’
firmato e datato 1892 e si
fa apprezzare per la qualità dell'esecuzione.
Il
busto in marmo del padre Giacomo è opera dello scultore Cesare
Zocchi (Firenze 1851 - Torino 1922), autore anche del monumento a
Maurizio Bufalini di fronte alla Biblioteca Malatestiana.
Il
busto in gesso del figlio Paolo venne realizzato dallo scultore
cesenate Paolo Grilli
(Cesena
1857 -Roma 1952),
autore della maggior parte dei busti presenti nel cimitero.
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