Si
formò a bottega dal padre,
artigiano
del legno, e giovanissimo lavorò come falegname. Nel 1929 il poeta
Mario Rivosecchi, suo compaesano e amico di famiglia, convinse il
padre a farlo studiare a Roma, dove Pericle si trasferì nel 1930 e
dove frequentò la
Scuola libera del nudo all’Accademia
di Belle Arti.
Negli
anni Trenta e nell’ambito della Scuola
Romana
lavorò intensamente; ne sono il frutto opere come Ritratto
di Ungaretti,
Ragazzo
che ascolta,
l’Anita
in piedi.
Produsse
monumenti e grandi sculture fino agli anni Settanta e sperimentò
nuovi stili, mentre le sue sculture furono esposte in tutto il mondo,
dalla Germania al Giappone.