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Pericle Fazzini Grottammare, 1913 – Roma, 1987

Si formò a bottega dal padre, artigiano del legno, e giovanissimo lavorò come falegname. Nel 1929 il poeta Mario Rivosecchi, suo compaesano e amico di famiglia, convinse il padre a farlo studiare a Roma, dove Pericle si trasferì nel 1930 e dove frequentò la Scuola libera del nudo all’Accademia di Belle Arti.

Negli anni Trenta e nell’ambito della Scuola Romana lavorò intensamente; ne sono il frutto opere come Ritratto di Ungaretti, Ragazzo che ascolta, l’Anita in piedi.

Produsse monumenti e grandi sculture fino agli anni Settanta e sperimentò nuovi stili, mentre le sue sculture furono esposte in tutto il mondo, dalla Germania al Giappone.

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Vinse numerosi concorsi. Nel 1935 partecipò alla mostra parigina Art italien des XIX et XX siècles e fu invitato alla Biennale di Venezia. Con il denaro del premio vinto alla Quadriennale di Roma aprì uno studio in via Margutta, dove lavorò per il resto della sua vita.

Negli anni Quaranta fece brevi soggiorni in Dalmazia e il militare a Viterbo, espose accanto a Renato Guttuso, Giulio Turcato e Sante Monachesi e partecipò nel 1949 alla rassegna XX Century Italian art presso il Museo di Arte Moderna di New York.

Tra le sculture a tema sacro è possibile ammirare nella sala delle udienze in Vaticano la Resurrezione, opera di grandi dimensioni.



Fonti:
Pericle Fazzini: piccole sculture 1948 – 1986, a cura di GIUSEPPE APPELLA, De Luca editori, Roma 2006.

Fonti Online:
Sito ufficiale (Archivio storico Pericle Fazzini)
Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani)

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