Musei e Gallerie
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Mario Schifano Homs (Libia), 1934 – Roma, 1998

Trasferitosi a Roma con la famiglia a causa dello sfollamento degli italiani dalla Libia, dal 1954 lavorò con il padre archeologo e restauratore nel Museo Etrusco di Valle Giulia. Contemporaneamente iniziò a dipingere da autodidatta. Nel 1960 espose i suoi primi quadri monocromi alla Galleria La Salita di Roma e nel 1962 ottenne il primo riconoscimento internazionale con l'invito a partecipare alla mostra “The News Realists” allestita a New York.

Ben presto Schifano si accostò alla Pop Art che lo portò a rivisitare in chiave pop l'iconografia futurista, utilizzando, per realizzare le sue opere, sigle tratte dal repertorio pubblicitario, fotografie e tecnologie innovative come la cinepresa e il videotape.

Dopo circa un decennio di profonda crisi esistenziale e creativa, negli anni Ottanta si accostò al tema della natura e partecipò alle più importanti rassegne internazionali a Parigi, Venezia, Milano ed espose in diverse personali (Buenos Aires, Berlino, Parigi, Bruxelles e Roma).

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Negli anni Cinquanta fu uno degli esponenti della Scuola Romana assieme a Franco Angeli, Tano Festa, Francesco Lo Savio e Giuseppe Uncini. Espose per la prima volta nel 1958 in una mostra collettiva - alla quale partecipò anche Piero Manzoni - alla Galleria Appia Antica di Roma, mentre la prima personale fu nell’anno successivo nella medesima galleria.

Del 1968-69 fu la trilogia più famosa dell’esperienza cinematografica del pittore: Satellite, Umano non umano e Trapianti, consunzione e morte di Franco Brocani, nella quale comparivano alcuni dei suoi amici, come Alberto Moravia, Dacia Maraini e Maurizio Calvesi.

Negli anni Ottanta si dedicò a dipinti di grandi dimensioni come Biciclette e Ballerini, esposti alla Biennale di Venezia. Nel 1985 in piazza Santissima Annunziata a Firenze dipinse davanti a seimila persone la Chimera, un’opera monumentale di quattro metri per dieci che inaugurava una rassegna sugli Etruschi.

Nelle opere degli ultimi anni Schifano mostrò un rinnovato interesse per la tecnologia, quali la televisione e il web.

Fonti:
Mario Schifano. 1960 – 1970, catalogo della mostra. Castiglioncello, Castello Pasquini 20 luglio – 6 ottobre 2013, a cura di LUCIANO CAPRILE, Skira Editore, Milano 2013.
Il teatro della pittura. Schifano. Ravenna Pala De Andrè 26 agosto, 12 settembre 2005, a cura di SILVANA COSTA, Il Cerbero, Russi 2005.


Fonti Online:
Sito ufficiale (Archivio Mario Schifano)
Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani)

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