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Giacomo Francesco Cipper, detto il Todeschini Feldkirch (Austria), 1664 - Milano, 1736

Non avendo documenti certi sul periodo giovanile del pittore, possiamo supporre che egli si sia dedicato inizialmente alla realizzazione di nature morte e in seguito si sia specializzato nelle scene di genere che lo resero famoso per la loro originalità.

Influenzato dai pittori nordici come Eberhard Keil detto Monsù Bernardo, Todeschini ripropose soggetti già ampiamente utilizzati nel corso del XVII secolo evitando però soggetti malinconici o drammatici. Il dipinto conservato in Pinacoteca è un tipico esempio di questa produzione, caratterizzata spesso dalla raffigurazione di personaggi in atteggiamento sorridente.

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La tematica del repertorio del Todeschini è limitata: i personaggi sono ritratti a grandezza naturale, a mezza figura o a tre quarti e scarsi sono i riferimenti all’ambiente e allo sfondo. I soggetti sono spesso musicanti, giocatori di carte, mendicanti, sarte, lavandaie, venditori ambulanti e scene di mercato ma anche animali quali civette, gatti, pappagalli ed anatre.

Le numerose copie testimoniano il notevole successo riscosso dai quadri di genere del pittore. In Italia restano tracce della sua attività in Lombardia a Montescolaro (Como), Bergamo, ed in Veneto. Molte sue opere sono conservate in musei austriaci, ungheresi e sovietici e la sua attività è documentata dal 1705 al 1736.



Fonti:
• MARIA SILVIA PRONI, Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini, Edizioni del Soncino, Soncino 1994.
Grande dizionario enciclopedico UTET, UTET, Torino 1972, volume XVIII, p. 471.
Le Muse. Enciclopedia di tutte le arti, De Agostini Editore, Novara 1968, volume XII, p.66

Fonti Online:
Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani)

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