Bogoni
fu attivo in ambito milanese sin dalla fine della prima guerra
mondiale: la sua pittura iniziale era di carattere analitico e, in
particolare nei ritratti, l'artista riusciva a rendere la forte
carica psicologica e introspettiva degli effigiati.
Verso
gli anni Cinquanta dipinse nature morte e paesaggi, affascinato
soprattutto dal mare di Liguria. Bogoni sembra trasferire in questi
nuovi soggetti la sua passione per l'analisi delle emozioni e dei
sentimenti.
Nel
1976 tredici opere dell'artista furono donate alla Pinacoteca
Comunale dalla moglie Maria Pia Baccarelli, originaria di Cesena.
Frequentò l'Accademia Cignaroli a Verona, poi lo studio di Angelo dall'Oca Bianca. Nel 1919 espose alla Quadriennale di Torino e nel 1920 alla Biennale di Venezia.
Negli anni Trenta e Quaranta il tema prediletto delle sue opere furono gli autoritratti e i ritratti. Nel 1940 partecipò alla Biennale di Venezia con l’opera sul tema fascista Passa la giovinezza.
Nel Castello scaligero di Malcesine sul Lago di Garda fondò un' Accademia Internazionale del Paesaggio. Vinse parecchi premi nazionali e internazionali. Sue opere si trovano in raccolte private e nelle Gallerie d'Arte di Moderna di Roma, Milano, Berlino, Monaco di Baviera, Barcellona e New York.
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