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Alessandro Bagioli Cesena, 1879 - 1965

L'artista, formatosi presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna e di Venezia, si dedicò alla pittura solo nel primo trentennio del Novecento. La mostra a Cesena del 1923 al Palazzo del Ridotto, in cui espose Il pranzo dei poveri, lo consacrò quale esponente ufficiale dell'arte cesenate.

Il suo interesse per il realismo sociale lo portò a realizzare prevalentemente dipinti con soggetti tratti dall'osservazione della sua terra, quali colline e scorci di città e dei suoi abitanti.

Bagioli fu anche scenografo e cartellonista dal 1910 al 1920; in questa veste lavorò per le migliori compagnie liriche e drammatiche italiane e straniere.

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Esordì nella pittura nel 1906 alla Mostra Nazionale delle Belle Arti di Milano col dipinto ad olio I tristi militari, ispirato dai versi de La Piada di Giovanni Pascoli. L’anno successivo espose a Forlì.

Tra il 1910 e il 1920 si concentrò sulla scenografia, sulla decorazione e sul cartellonismo; diventò celebre per il nuovo sipario del Teatro Bonci di Cesena nel quale era dipinta la fontana Masini troneggiante nella piazza e ricevette commissioni per la realizzazione di gigantesche scene dipinte da diverse compagnie italiane ed internazionali. In quello stesso periodo decorò, assieme all’Ingegner Zavatti e al Professor Amaducci, il padiglione emiliano dell’esposizione di Roma.

Produsse cartelloni pubblicitari per la stagione balneare di Pesaro e per la città di Cesena. Tornò a dipingere nel 1919 temi urbani in stile impressionista fino al 1923, maturando pennellate naturalistiche che caratterizzano la sua ultima produzione pittorica dal tema sociale e di paesaggio, di cui sono esempio le opere conservate in Pinacoteca.



Fonti:
• ROMANO PIERI, Alessandro Bagioli. Creatore di scene che fecero il giro del mondo , Società editrice “il Ponte vecchio”, Cesena 2004.
• ATTILIO BAZZANI, I pittori cesenati del ‘900. Gli artisti e le opere, le tecniche e gli stili: un secolo di storia dell’arte a Cesena , Società Editrice Il Ponte vecchio, Cesena 2004, pp. 36 – 37.

Fonti Online:
Biografia sul sito Arte Ricerca

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