Luigi Veronesi iniziò la sua attività come grafico e autodidatta e giunse all'Astrattismo attraverso esperienze tecniche personali.
Nel 1932 tenne la sua prima personale alla Galleria del Milione di Milano e fece un viaggio a Parigi in cui conobbe famosi pittori e approfondì la sua conoscenza dell'Impressionismo e del Cubismo. Dopo un periodo di interesse per i costruttivisti russi e olandesi, abbandonò l’impianto figurativo delle prime opere per dedicarsi alla ricerca di un linguaggio astratto di decisa tendenza geometrica.
Entrò a far parte del gruppo degli astrattisti parigini e nel 1935 conobbe diversi artisti del Bauhaus, tra cui Moholy-Nagy che lo influenzò nelle ricerche sulla fotografia astratta e nella sperimentazione di tecniche diverse, dalla pittura su pellicola al fotomontaggio e solarizzazione.
Dal 1940 si avvicinò al mondo del cinema e grazie alle sue capacità di usare i colori realizzò film astratti e condusse un'intensa attività come scenografo anche per la Scala di Milano. Nel 1949 Veronesi aderì al MAC (Movimento Arte Concreta) fondato l'anno precedente da Dorfles, Munari, Soldati e Monnet. Tra il 1956 e il 1966 la sua opera si allontanò dalla costruzione geometrizzante per approfondire la tematica dell'organico, mentre successivamente ritornò alle forme originarie, soprattutto a linee e segmenti circolari. Nel corso della sua vita espose in moltissime gallerie in Italia e all'estero e gli sono state dedicate numerose mostre retrospettive.