Negli anni Venti del Novecento, dopo la nascita di Giulio a Mantova e dopo un periodo vissuto in Calabria, la famiglia Turcato, di origini veneziane, tornò a vivere nella città lagunare. A Venezia Turcato, tra il 1928 e il 1934, frequentò l’Istituto d’Arte, si iscrisse al corso di disegno presso la Scuola libera del nudo ed espose per la prima volta in una mostra collettiva.
Nel 1937 si trasferì a Milano ove tenne la sua prima mostra personale. Durante gli anni Quaranta, in concomitanza con gli eventi bellici, combatté con i partigiani e dopo la liberazione si stabilì a Roma, dove continuò a dipingere mantenendo i propri impegni politici e sociali e iscrivendosi al PCI.
Negli anni Quaranta Turcato prese parte alla formazione di diversi gruppi e correnti artistiche tra cui, nel 1942, l' Art Club, la prima associazione d’arte italiana con Prampolini, Fazzini, Mafai, Dorazio, Consagra e altri. I movimenti artistici a cui allora Turcato si rifaceva erano il Cubismo, l'Espressionismo ed elementi di un certo Astrattismo che ancora si ispirava alla natura.
Intorno agli anni Sessanta, abbandonato il PCI a causa, come lui dichiarò, della mancanza di libertà di espressione lasciata agli artisti, entrò a far parte del gruppo Continuità, con Perilli e altri; successivamente la sua pittura si sviluppò sempre più verso un’astrazione più rarefatta e una ricerca artistica più concentrata sul colore.
Nel corso della sua carriera Turcato ha esposto in numerose mostre collettive, personali e antologiche, sia in Italia che all'estero.