Musei e Gallerie
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Giulio Turcato Mantova, 1912 – Roma, 1995

Negli anni Venti del Novecento, dopo la nascita di Giulio a Mantova e dopo un periodo vissuto in Calabria, la famiglia Turcato, di origini veneziane, tornò a vivere nella città lagunare. A Venezia Turcato, tra il 1928 e il 1934, frequentò l’Istituto d’Arte, si iscrisse al corso di disegno presso la Scuola libera del nudo ed espose per la prima volta in una mostra collettiva.

Nel 1937 si trasferì a Milano ove tenne la sua prima mostra personale. Durante gli anni Quaranta, in concomitanza con gli eventi bellici, combatté con i partigiani e dopo la liberazione si stabilì a Roma, dove continuò a dipingere mantenendo i propri impegni politici e sociali e iscrivendosi al PCI.

Negli anni Quaranta Turcato prese parte alla formazione di diversi gruppi e correnti artistiche tra cui, nel 1942, l' Art Club, la prima associazione d’arte italiana con Prampolini, Fazzini, Mafai, Dorazio, Consagra e altri. I movimenti artistici a cui allora Turcato si  rifaceva erano il Cubismo, l'Espressionismo ed elementi di un certo Astrattismo che ancora si ispirava alla natura.

Intorno agli anni Sessanta, abbandonato il PCI a causa, come lui dichiarò, della mancanza di libertà di espressione lasciata agli artisti, entrò a far parte del gruppo Continuità, con Perilli e altri; successivamente la sua pittura si sviluppò sempre più verso un’astrazione più rarefatta e una ricerca artistica più concentrata sul colore.

Nel corso della sua carriera Turcato ha esposto in numerose mostre collettive, personali e antologiche, sia in Italia che all'estero.

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Nel 1944 a Roma partecipò assieme a Guttuso, Omiccioli, Mafai, Basaldella e Franchina alla mostra Arte contro la barbarie, organizzata dal partito comunista nella Galleria di Roma.

Nel 1946 sottoscrisse il manifesto della Nuova Secessione Artistica Italiana (poi ribattezzata Fronte Nuovo delle Arti) e qualche mese più tardi fondò il gruppo Forma 1 con Accardi, Consagra, Dorazio e altri, che aveva come obiettivo il sostegno della pittura astratta basata sulla forma pura, contrapponendosi ai movimenti del Neorealismo e del Neoconcretismo.

Dopo lo scioglimento del Fronte Nuovo delle Arti prese parte, nel 1952, al Gruppo degli Otto sostenuto dal critico Lionello Venturi.

Negli anni Ottanta si dedicò alla scenografia.





Fonti Online:
Sito ufficiale (Archivio Giulio Turcato)
Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani)

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