Nato a Cesena nel 1888, Teodorani si spense nell’aprile del 1960 lavorando fino agli ultimi giorni di vita. Per via di una grave malattia diventò sordomuto alla tenera età di quattro anni e, a causa della sua menomazione, frequentò l’Istituto Gualandi di Firenze.
Qui il pittore scoprì la sua passione per l’arte e la pittura e, grazie al mecenatismo della Principessa Antonietta Strozzi Centurione colpita dalla sue qualità artistiche, riuscì a seguire i corsi del Professore Giuseppe Cassioli (noto pittore, decoratore e scultore fiorentino), fino al diploma in disegno e pittura conseguito nel 1910.
Nel 1915 ritornò nella sua città natale per stabilirvi definitivamente la residenza, sposarsi ed avviare l’attività professionale. A Cesena aprì una bottega in cui realizzò pitture, ceramiche, intagli e oggetti in ferro battuto. Divenne un artista noto e richiesto in tutta la Romagna per la decorazione muraria sacra e profana e per i dipinti detti Tavole romagnole, nature morte con cibi tipici del nostro territorio.
Per tutta la vita Teodorani rimase fedele al suo realismo descrittivo e non si lasciò influenzare dalle correnti innovative che a mano a mano si succedevano nel corso degli anni.