Figlio di Orso Sacchi, nel 1509, già insignito della qualifica di pittore, lavorò per Agostino Marti a Lucca; fu attivo a Bologna e a Castel San Pietro tra il 1518 e il 1519, dove dipinse la pala d’altare dedicata a Maria, i Santi Stefano, Pietro e Paolo.
Trasferitosi poi nel ravennate, per buona parte degli anni Venti del Cinquecento lavorò nella canonica di Porto e ricevette commissioni anche a Faenza, come la Madonna col Bambino, Santi e i committenti Carlo Bonaccorsi e la moglie per la chiesa di Santa Maria ad Nives.
Lavorò profusamente a Imola, dove si conservano come testimonianze lo Sposalizio della Vergine coi Santi Francesco, Domenico, Cassiano e Pier Crisologo per la chiesa di Santa Maria in Valverde e la Madonna e Santi Giacomo, Bernardo, Francesco e Antonio Abate in Pinacoteca. Nella sua opera si riconoscono evidenti influenze del raffaellismo di Innocenzo da Imola e della pittura toscana.
Dal 1528 al 1536 dipinse per l’Abbazia di Santa Maria del Monte di Cesena la Deposizione di Cristo dalla croce (oggi conservato in Pinacoteca) e la Sacra Famiglia coi Santi Giovannino, Maddalena, Girolamo e Benedetto (ancora collocato presso l’abbazia benedettina).