Artista autodidatta, lavorò come tipografo e coltivò la sua istruzione artistica cimentandosi in opere di pittura, scultura, grafica e ceramica. Appena ventenne aprì uno studio d'arte denominato Cenacolo della Porziuncola con sede nel vecchio torrioncino della Portaccia di Cesena, già utilizzato come bottega di ceramica dal faentino Leonardo Castellani durante il suo breve soggiorno in città e frequentato dagli amici Giannetto Malmerendi, Gino Conti e dal bolognese Cleto Tomba.
Del 1927 è la prima esposizione con opere di pittura e scultura al Caffè Forti di Cesena, ove si ripropose nel 1931 con una mostra dedicata però alle caricature. Dagli anni Trenta collaborò con l’organizzazione de “la Settimana Cesenate”.
Nel dopoguerra trasferì lo studio vicino a Porta Fiume (Cesena) e continuò a dipingere, scolpire e realizzare ceramiche. Il suo stile, aderente al realismo, mostrava segni di rinnovamento: temi ricorrenti erano ritratti di familiari e amici, scene di vita di campagna, ed in particolare i pagliai.
Dopo un breve soggiorno a Milano negli anni Cinquanta, tornò a Cesena. Dai primi anni Sessanta iniziò a spostare la sua attenzione dal mondo della realtà alla dimensione dell'immaginario.