La famiglia Andreini era nota a Cesena come famiglia di pittori, ne resta memoria negli scritti del nipote Don Carl’Antonio del 1809. Francesco, figlio di Carlo Andreini e fratello di Bonaventura, era legato all’ambito accademico bolognese e le fonti lo dicono “habitante in Bologna” nel 1725.
Lavorò profusamente a Cesena ove dipinse nel 1740 numerose tele (andate perdute) per la chiesa dei Padri di San Rocco e l'affresco absidale della distrutta chiesa di San Giuseppe dei Falegnami. Opera dell’Andreini sono anche i Misteri del Rosario (1725), San Domenico in gloria e San Vincenzo Ferreri nella Chiesa di San Domenico, il Martirio di San Bartolomeo (1736) nella chiesa di Tipano, la pala coi Santi Liborio, Giuseppe e Luigi Gonzaga (1751) nella chiesa del Suffragio.
Ebbe numerose commissioni come ritrattista. Tra i suoi allievi vi furono Vincenzo Giovannini, Giacomo Gualdi, Giuseppe Andreini e Agostino Plachesi.
Fonti:
• GIAMPIERO SAVINI,
Arte del Settecento. L’attività di Pittori, Scultori, Intagliatori in Storia di Cesena, v. V le arti, a cura di PIER GIORGIO PASINI, Bruno Ghini Editore, Rimini 1998, pp. 97-118.
• GIAMPIERO SAVINI,
La pittura a Cesena nel Settecento, Silarte, Cesena 1984.
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Mostra d’arte cesenate, in “Il Cittadino”, 20.09.1919.
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Descrizione delle pitture di San Pietro di Perugia. Chiesa de’ Monaci Neri di San Benedetto, E di quanto si vede in essa di più singolare, colle notizie de’ loro Autori, Perugia 1792