1441-1460
Membranaceo
Scrittura umanistica (littera antiqua) attribuita a Jacopo da Pergola, in inchiostro marrone, con incipit, titolo corrente e explicit in inchiostro rosso.
E' il primo dei tre codici (S.XV.1, S.XV.2, S.XVII.3) contenenti il corpus completo delle “Vite parallele” dell'autore greco Plutarco, con le biografie di uomini celebri riunite in coppie per mostrare caratteristiche comuni, positive o negative, del loro carattere.
Le traduzioni latine di quest'opera vennero realizzate dai più famosi umanisti italiani del Quattrocento e furono reperite in diversi momenti, quindi anche la trascrizione per il Novello avvenne in più fasi. I tre codici, commissionati da Malatesta Novello, furono infatti realizzati dalla metà degli anni ’40 del Quattrocento fino alla fine del 1460 e alla produzione parteciparono diverse maestranze che si susseguirono nel corso degli anni. Diverse mani sono riconoscibili, ma questo primo volume in particolare è stato attribuito a Jacopo da Pergola, il primo copista che appare al lavoro per Novello.
La tipologia della decorazione è la stessa per tutti e tre i manoscritti: a ogni iniziale è abbinato il ritratto a mezzo busto e di profilo del personaggio di cui si parla nel testo. Essendo stato quello di Cesena un “cantiere” di notevole importanza, nel corso del tempo sono state avanzate dai critici diverse attribuzioni e influenze, tra cui spiccano i nomi di Piero della Francesca, Matteo de’Pasti e
Pisanello, facendo oscillare l’esecuzione tra gli ambiti ferrarese, riminese e veneto.
Da rilevare il gusto antiquario dei piccoli ritratti, che fanno riferimento alla medaglistica antica, e anche dei festoni e delle fogge, di concezione non ancora propriamente rinascimentale, ma tipiche di un periodo più antico.
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