Approfittando del tempo trascorso in casa, e prima ancora del 14 aprile quando in 13 regioni hanno riaperto i battenti le librerie, i cesenati si sono dunque dedicati alla lettura.
“L’architettrice” (Einaudi) di Melania G. Mazzucco, “Tutto chiede salvezza” (Mondadori) di Daniele Mencarelli, e “Cambiare l’acqua ai fiori” (Edizioni E/O) di Valérie Perrin, sono i titoli che conquistano le prime posizioni della classifica e seguiti da una carrellata variegata di letture che lascia emergere la predilezione dei cesenati per gli autori stranieri, per i grandi classici (“Cime Tempestose”, “Jane Eyre”, “L’amore ai tempi del colera”), per il genere storico (“Carlo Magno”, “La famiglia Karnowki”, “Il cielo cade”), e per quelle opere che raccontano l’universo femminile (“L’architettrice”, “Le disobbedienti”, “La ragazza con la macchina da scrivere”).
Diverse poi le letture scaturite dagli incontri letterari promossi nel corso dell’ultimo anno dalla Biblioteca Malatestiana: è questo il caso di libri come “La signora del martedì” (E/O) di Massimo Carlotto, “La misura del tempo” (Einaudi) di Gianrico Carofiglio, “Sotto il segno di Federico Fellini” (Luca Sossella Editore) di Paolo Fabbri, “Ragazzo italiano” (Mondadori) di Gian Arturo Ferrari.
Pubblichiamo inoltre alcuni stralci delle recensioni inviate via mail per la call #cesenalegge.
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Per tutelare la privacy non pubblichiamo i nomi e i contatti degli autori delle recensioni.
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Accabadora di Michela Murgia
[…] Michela Murgia ha una proprietà di linguaggio e una capacità di comunicazione, a mio avviso, di una efficacia disarmante. È un libro che dimostra quanto spesso, per evocaregrandi e profonde
immagini, bastino semplici parole. Per tutto il tempo della lettura sono stata nella Sardegna degli anni Cinquanta. Michela Murgia mi ha portata tra quei muretti di pietra, tra i campi bruciati dal sole, il mistero delle credenze popolari, la scaramanzia, le aie di contadini, le facce abbronzate, le sottane nere delle donne.
I fratelli Ashkenazi di Jsrael J. Singer
[…] In questo romanzo, in un ciclo di vittorie e sconfitti, egoismi, miserie, sfarzi si narra la storia dei due gemelli Askìhkenazi, diversi fisicamente e fisicamente nel contesto dell'Ottocento polacco iun continuo altalenarsi di storia e psicologia. Il micromondo e il macromondo si fondono con mirabile maestria. Diceva Isac Singer, premio nobel per la letteratura: “Il vero scrittore non sono io ma mio fratello Jsrael”.
Io sono con te. Storia di Brigitte di Melania Mazzucco
Una grande scrittrice affronta una storia vera e particolarmente toccante, con uno stile raffinato e coinvolgente. Io sono con te è la necessaria e impegnata presa di posizione a favore di una rifugiata che si ritrova alla stazione Termini di Roma dopo aver perso tutto. […] L’immagine della copertina restituisce il pericolo di precipitare nel nulla, invece Brigitte affronta la
ricostruzione della sua nuova vita, accetta il cambiamento non voluto, con coraggio. Un grande esempio di resilienza che ci ricorda, in queste nostre giornate sospese, chi non può tornare indietro, chi non ha casa e ha bussato alle nostre porte e ci aiuta a vedere il mondo e le nostre vite con occhi diversi.
La casa della moschea di Kader Abdolah
L' autore, perseguitato in Iran e fuggito in Olanda, ritorna in modo drammatico e al contempo leggero alla sua terra d'origine introducendoci in una vera e propria casa della Moschea, in cui
vivono tutti coloro che si occupano degli uffici religiosi con le loro famiglia. La vita nella casa diventa testimonianza del contesto storico, in entrambi i casi autoritario, che percorre la vita
dell' Iran dagli ultimi anni del regime dello Scià Mohammad Reza Pahlav, ai primi anni del potere di Khomeini.
Matrigna di Teresa Ciabatti
[…] Su questo sfondo l’autrice, già dalle prime pagine, affronta i temi dell’ambivalenza dei sentimenti, della difficoltà di essere madri, nonché dell’impossibilità di amare i figli nello stesso modo.
Il lettore é condotto in un territorio di sospetto, di incertezza, di ambiguità in cui é trattenuto fino alla fine. Niente e nessuno è veramente come appare; le esistenze stesse, di animali e persone, entrano ed escono dalla scena della realtà. In uno stile asciutto vengono alternati fatti, riflessioni, pensieri fugaci. Rari dialoghi sono riportati in mezzo alla frase e mai virgolettati.
Si tratta di un libro inquietante e volutamente provocatorio, che pone il lettore di fronte a molti interrogativi.
Patria di Fernando Aramburu
Ambientato nei Paesi Baschi, intreccia le storie di due famiglie un tempo amiche, separate dal terrorismo con cui l'ETA ha insanguinato per decenni la loro patria.
[…] In questo romanzo, la Grande Storia si intreccia alle "piccole" storie delle due famiglie, con un' accurata ricostruzione dei caratteri e una profonda riflessione su come nasca il terrorismo e di
cosa si alimenti, e sul carattere non univoco delle categorie di "vittima" e & "carnefice"
Struttura narrativa complessa, che inserisce spesso flash back, ma ritmo vivace, che garantisce una lettura snella. Da insegnante di Lettere, sottolineo che diverse pagine sono molto adatte ad essere
proposte agli studenti di medie e superiori, per riflessioni durante le ore di lezione (al momento, video lezione!).
Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas
[…] Il racconto poi fatto ad Ervas davanti ad un aperitivo fa nascere questo racconto entusiasmante,travolgente. Ricco di sentimento e capacità di far entrare il lettore in uno stato d'animo molto profondo. Io sono rimasta ancora una volta coinvolta sino alla fine. Leggetelo... ne uscirete ricchi di sentimenti sconosciuti.
Un divorzio tardivo di A. Yehoshua
[…] Il flusso di coscienza e il dialogo a una sola voce dei vari personaggi sono così invasivi e pervasivi, spesso del tutto senza regola di punteggiatura, che creano sospensioni tanto lunghe da togliere il
respiro e disorientare il lettore, al punto da mettere in difficoltà il procedere. Tuttavia essi sono strumenti tecnici ideali per mettere a nudo rapporti familiari che si invischiano fino al parossismo.Il romanzo così diventa scena teatrale di rapporti nevrotici cui nessuno riesce a sottrarsi, per cui il conflitto si palesa drammatico.
Si rimane con la percezione di una rete incredibile di tensioni che intrappolano la vita e per questo il romanzo credo sia la perfetta metafora della vita in Israele, la metafora più aderente alla realtà di un paese che vive in un equilibrio fragilissimo.
Zero in condotta - Il ’68 a Rimini e dintorni a cura di Anna Tonelli
[…] È stato pubblicato in occasione del trentennale del ’68, con l’obiettivo di ricostruire fedelmente l’origine, il significato e l’esito della contestazione studentesca in Provincia. Anna Tonelli esamina il fenomeno e fra le riflessioni prodotte rileva che: “Il ’68 a Rimini non ha portato a sconvolgimenti irreversibili all’interno della comunità, ma il fatto stesso che anche in una città senza università la ribellione sia riuscita a coinvolgere gli studenti degli istituti superiori dimostra la permeabilità e la ricettività della periferia ai motivi di lotta nazionali e internazionali”.
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