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L'accordo territoriale

Obiettivi e finalità generali dell’accordo

L’Accordo territoriale siglato nel 2019 dall'Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna - promotore dell’intervento - dal Comune di Cesena - ente responsabile del procedimento urbanistico - dalla Provincia di Forlì-Cesena e dalla Regione Emilia-Romagna, riconosce l’interesse pubblico di creare il nuovo polo ospedaliero cesenate quale dotazione basilare nella organizzazione del sistema sanitario ed ospedaliero regionale.
L’Accordo territoriale  individua i seguenti obiettivi e finalità generali:

  • instaurare – nella scelta localizzativa - una corretta integrazione tra territorio e città;
  • migliorare il livello di efficienza e di sicurezza complessiva delle attività ospedaliere sul territorio ed incrementare il benessere percepito;
  • generare completezza e continuità assistenziale con le strutture dell’assistenza primaria;
  • promuovere ed incrementare la qualità delle cure nel rispetto del corretto uso delle risorse;
  • rafforzare l’introduzione di modelli innovativi, flessibili e futuribili per gli aspetti diagnostici, terapeutici, tecnologici ed informatici.

Individuazione della localizzazione del nuovo polo ospedaliero

L’ambito insediativo del nuovo polo ospedaliero di Cesena viene individuato sull’area denominata “Villa Chiaviche” a nord- est della città, in prossimità del casello autostradale. La successiva procedura di conformazione urbanistica dovrà verificare il ruolo del nuovo polo all’interno di un più ampio quadro strategico di sviluppo sia dei servizi sanitari locali che in relazione agli altri presidi ospedalieri presenti sul territorio. Il dimensionamento della struttura e delle funzioni complementari, la previsione delle mitigazioni ambientali nei confronti dei tessuti e degli insediamenti esistenti oltre che di margini per eventuali futuri sviluppi concorreranno alla definizione della estensione territoriale del nuovo insediamento. Dato l’obiettivo generale di sostenibilità territoriale ed ambientale del nuovo ambito insediativo e di qualificazione dello stesso dal punto di vista urbanistico, architettonico, infrastrutturale, ambientale, la qualificazione dell’ambito dovrà essere perseguita assicurando e ponendo grande attenzione ai seguenti aspetti:

  • un adeguato ed efficace sistema dell'accessibilità e del trasporto pubblico locale;
  • una buona ambientazione ed inserimento paesaggistico e sistemazione adeguata rispetto ai vincoli ambientali, storici e paesaggistici;
  • adeguati sistemi del verde e delle reti ecosistemiche ed ecologiche;
  • un adeguato sistema di gestione delle acque: approvvigionamento idrico, gestione acque meteoriche, smaltimento reflui, rispetto del sistema di regimentazione esistente;
  • efficace gestione dell’energia e delle reti tecnologiche;
  • gestione efficace dei rifiuti in un’ottica di economia circolare;
  • inserimento adeguato sotto il profilo acustico, con protezione dai rumori esterni e impatto sostenibile dell’insediamento.

Iter di elaborazione e sottoscrizione dell’accordo del nuovo ospedale

L’attività di consultazione per la realizzazione del nuovo polo ospedaliero si avvia nel 2016 con un primo documento programmatico elaborato dalla Direzione Generale AUSL Romagna - in attesa della definizione del Piano Attuativo Locale da parte della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di AUSL Romagna - in cui ha inteso declinare gli obiettivi prioritari della riorganizzazione ospedaliera, evidenziando fra gli elementi riguardanti gli ospedali, ”la riflessione sulla costruzione del nuovo Bufalini di Cesena.
Il ragionamento sulla localizzazione decentrata ha tratto origine dalle evidenti criticità strutturali dell’ospedale che ancora oggi ne limitano l’accessibilità e la completa fruizione, nonché l'ampliamento e l’ammodernamento che si rende necessario periodicamente nelle strutture sanitarie strategiche come il Bufalini. Pertanto, la direzione AUSL Area Vasta Romagna ha proposto formalmente nel 2016 all’Amministrazione comunale di Cesena di avviare un percorso finalizzato a verificare la fattibilità della delocalizzazione delle funzioni più specificatamente ospedaliere del Bufalini, e la possibilità di insediare una nuova struttura ospedaliera, in considerazione delle notevoli criticità rilevate nella struttura esistente, evidenziando i principali fattori che compromettono oggettivamente la rigenerazione dell’attuale struttura ospedaliera quali:

  • le diffuse condizioni che limitano la fruibilità sicura e agevole dei pazienti, dei visitatori e degli operatori, in ragione della complessa configurazione morfologica ed insediativa del sito;
  • l’impossibilità di poter disporre di ulteriori aree convertibili alle nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche, condizionando le possibilità di dare avvio ad uno sviluppo coerente con i migliori modelli organizzativi e gestionali e l’utilizzo efficiente delle tecniche innovative emergenti in campo medico e sanitario;
  • la sostanziale difficoltà dell’attuale configurazione ospedaliera, di interpretare appieno il ruolo assegnatoli dalla programmazione regionale nell’ambito delle reti Hub&Spoke (H&S) e di procedere ad un adeguato dimensionamento dei posti letto di area intensiva e semintensiva, oggi sottodimensionati, rispetto a quelli di degenza ordinaria e day hospital, per i quali è prevista una contrazione anche in considerazione sia dello sviluppo del ricorso ad approcci diagnostici e terapeutici in regime ambulatoriale o di degenza breve (in particolare per trattamenti chirurgici), sia della realizzazione di aree di degenza intermedia al di fuori dal contesto ospedaliero stesso;
  • l’urgenza di adeguare parti significative dell’attuale configurazione strutturale alle vigenti norme antisismiche, di sicurezza e di prevenzione incendi, mediante interventi onerosi in termini sia economici, che di pressione ambientale (basti pensare alla relativa fase di cantierizzazione e di prossimità rispetto agli ambienti ad alta intensità di cura e di degenza) e comunque non del tutto risolutivi;
  • la considerevole mobilità veicolare generata dalle relazioni logistiche che alimentano il sistema dei servizi ospedalieri, in ragione della significativa distanza tra i depositi ed il plesso stesso;
  • la necessità di operare nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e sociale, ricercando sia un’ampia autosufficienza energetica, mediante il contenimento della domanda e l’autoproduzione, sia la tutela e la conservazione delle risorse non rinnovabili;

A supporto di tali considerazioni, vanno aggiunti gli indirizzi della letteratura specialistica in materia, che indica che la vita media di un ospedale si aggira sui 50 anni, ma ogni 10 anni il suo modello di funzionamento e la sua tecnologia subiscono modificazioni profonde, sottolineando la improbabilità di riuscire a prevedere modelli e tipologie esatte che possano sopravvivere alle esigenze di cambiamento nei decenni. L’ospedale è infatti un organismo dinamico che segue l’evoluzione della tecnologia ed il suo “tempo di vita” è fortemente determinato dalla sua capacità di adattarsi nel tempo alle nuove tecnologie.

Attività di consultazione con la città preliminari all’Accordo territoriale

Contestualmente, sempre nel 2016, il Comune di Cesena ha avviato una serie di incontri sulle prospettive del polo ospedaliero Bufalini di Cesena, rivolti alla comunità locale e ai cittadini, nonché a portatori di interessi quali professionisti sanitari, rappresentanti sindacali e del mondo dell’impresa, volontariato ed associazionismo locale. Nel corso di questi incontri è stato condiviso il quadro della conoscenza sul funzionamento della struttura ospedaliera e della sanità cesenate nel suo complesso.Gli incontri hanno costituito occasione di confronto sul futuro dei servizi socio-sanitari, tenendo conto anche delle ripercussioni che avranno su di essi alcune tendenze ormai consolidate nella nostra società, come ad esempio l’allungamento della vita media, l’aumento delle malattie croniche legate all’età, le difficoltà delle famiglie a fronteggiare con le loro sole forze il peso assistenziale;Il tavolo di confronto appositamente costituito con del G.C. 164/2016 sotto forma di “comitato cittadino per l’Ospedale di Cesena” si è insediato il 14 giugno 2016 riunendosi più volte, mettendo a fuoco esigenze e prospettive future dell’ospedale cittadino; i lavori hanno visto la partecipazione non solo dei componenti il Comitato, ma anche di un gran numero di cittadini.Il coinvolgimento della cittadinanza è proseguito su due fronti: 1) mediante la prosecuzione delle riunioni del Comitato, con un percorso dedicato prevalentemente ad approfondire lo stato dei singoli servizi ospedalieri mediante la partecipazione attiva dei direttori delle unità operative sanitarie interessate; 2) attraverso incontri dedicati in tutti i quartieri ed i centri sociali della città.Parallelamente - su disposizione della Giunta comunale - il Servizio Urbanistica del Comune di Cesena ha avviato studi ed approfondimenti di natura territoriale ed urbanistica volti ad avviare il procedimento tecnico–amministrativo di eventuale localizzazione di una nuova struttura ospedaliera. Tali studi ed approfondimenti sono stati illustrati nel corso delle sedute della 2^ commissione consiliare del 13.12.2016, del 20.12.2016 e del 03.01.2017.

Scenari alternativi valutati nell’Iter dell’Accordo del nuovo ospedale

A far data dal 29 marzo 2017 si sono tenuti alcuni incontri del gruppo formato dai responsabili tecnici dall'Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna - promotore dell’intervento - del Comune di Cesena - ente responsabile del procedimento urbanistico, della Provincia di Forlì-Cesena e della Regione Emilia-Romagna. Nel corso di tali incontri sono state approfondite le tematiche urbanistiche ed ambientali, sfociate in un primo approfondimento della iniziale valutazione ambientale preliminare già allegata alla citata del. C.C. n.7 del 26 gennaio 2017 e meglio declinate nei successivi elaborati che costituiscono il “Progetto di fattibilità tecnica ed economica - prima fase”.
Dagli incontri e dalla documentazione prodotta - Relazione tecnica e VALSAT preliminare costituenti il progetto di fattibilità tecnica ed economica di prima fase, approvato con deliberazione n.249 del 05.07.2018 del Direttore Generale AUSL Romagna - sono stati ipotizzati tre diversi scenari per il nuovo ospedale:

  • A) Opzione “0”: mantenimento delle attuali strutture ospedaliere senza previsioni di nuove realizzazioni ad integrazione od in sostituzione della consistenza edilizia esistente;
  • B) Implementazione in situ dell’attuale struttura ospedaliera:intervento di progressivo rinnovamento delle strutture sanitarie esistenti, da attuare mediante demolizione delle attuali volumetrie e successiva ricostruzione di nuovi corpi di fabbrica all’interno di un processo progressivo suddiviso in cinque fasi consequenziali;
  • C) Realizzazione di un nuovo polo ospedaliero da localizzare in un'area differente rispetto all'attuale sito dell'ospedale Bufalini.

L’ipotesi C) è stata definita la migliore strategia progettuale e, il progetto di fattibilità ha approfondito un ulteriore livello decisionale finalizzato ad individuare la più efficiente soluzione insediativa, in grado di interpretare il quadro complessivo degli obiettivi attesi in termini di elevate prestazioni e qualità funzionale, nonché maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica; assumendo, quale criterio informatore, la necessità di programmare la realizzazione di un nuovo polo ospedaliero da localizzarsi in area alternativa rispetto all’attuale sito.

Vuoi leggere il testo completo dell’accordo territoriale? Scaricalo cliccando qui

Vuoi conoscere meglio il progetto del nuovo ospedale? Vai alla sezione Il progetto definitivo

 
 
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