Riduzione rifiuti
Ridurre, Riutilizzare, Trasformare
Ciascun abitante di Cesena produce ogni anno circa 722 kg di rifiuti urbani che comprendono rifiuti domestici e non domestici assimilabili agli urbani (attività commerciali, attività produttive con scarti simili a quelli urbani).
Non è sufficiente riciclare i materiali dalla raccolta differenziata ma è necessario prevedere di ridurre alla fonte gli scarti della comunità.
Ridurre la quantità di rifiuti al momento dell'acquisto
Per ridurre concretamente la quantità dei rifiuti alla fonte l'amministrazione ha intrapreso un percorso di partecipazione attiva con le realtà locali. In occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti (21 - 29 novembre 2009) è stato firmato un protocollo per la riduzione dei rifiuti all'atto di acquisto che istituisce un Tavolo permanente di Lavoro tra il comune di Cesena, la provincia di Forlì-Cesena, i principali supermercati presenti in città, le associazioni artigianali e del commercio e le associazioni dei consumatori. La negoziazione e il dialogo con gli attori del tavolo di lavoro ha portato alla realizzazione del progetto io riduco che mira a sensibilizzare i consumatori e gli operatori del settore commerciale per uno stile di acquisto e di vendita più attento a esigenze di tutela ambientale, di economia locale e di salute.
Riutilizzare, per allungare la vita delle cose
Il Comune di Cesena promuove i mercatini del riuso dove è possibile portare abbigliamento e oggetti in genere da scambiare con altri, ridonando una vita agli stessi così da evitare che si trasformino in rifiuti per continuo inutilizzo. Inoltre si sta sviluppando un distretto del riuso e del recupero, per valorizzare le esperienze già presenti sul territorio e riscoprire competenze ed artigianalità legate al recupero dei materiali. In questo contesto rientrano anche Last Minute Market, un progetto per il recupero dei cibi in scadenza nella filiera agro-alimentare finalizzato ad evitare lo spreco dei prodotti alimentari e l'uso dei pannolini ecologici lavabili.
Trasformare il rifiuto organico domestico in terriccio.
Grazie alla pratica del compostaggio domestico gli scarti biodegradabili del nostro pasto non entrano nel ciclo dei rifiuti urbani. si trasformano in fertile terriccio e quindi non vengono raccolti. Il regolamento provinciale di gestione rifiuti promuove il compostaggio domestico. chi ha un giardino sufficiente può chiedere la fornitura gratuita di una compostiera oppure dichiarare di fare autonomamente il compostaggio. dopo verifica sul posto da parte dei tecnici Hera, scatta uno sconto di 5.16 euro/anno per ogni componente nel nucleo familiare.
Se non avete un giardino sufficiente l'organico è da conferire separatamente in sacchi chiusi negli appositi contenitori raccolti dai mezzi della nettezza urbana. anche in questo caso sono recuperati nell'impianto di compostaggio di San Carlo producendo biogas e terriccio.
Separare correttamente il rifiuto organico è l'azione più importante che il cittadino può fare, infatti questo scarto se viene sepolto in discarica produce metano che finisce in atmosfera (gas serra molto potente), sporca le altre raccolte differenziate, assorbe energia se incenerito.
Al contratrio di quanto si possa ritenere gli scarti biodegradabili separati e ben gestiti non producono odori significativi in casa.
Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016
Data di Pubblicazione:
17 Dicembre 2009
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